Sempre continua ed incessante, su tutti i fronti, è l’attività di controllo da parte della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Frosinone che nel corso di attività d’istituto hanno portato alla luce un’evasione fiscale milionaria e denunciato alla Procura della Repubblica 15 persone per vari reati fiscali.
L’ennesimo risultato di servizio scaturisce a seguito di una verifica fiscale condotta nei confronti di un imprenditore locale oggetto di un’ indagine di polizia giudiziaria relativamente ad un assegno denunciato smarrito. Grazie all’acume investigativo dei finanzieri, nel corso degli accertamenti di p.g. è stato rilevato che il titolare di una ditta individuale, operante nel settore della costruzione di edifici, aveva emesso numerose fatture nei confronti di quindici clienti, ubicati in varie provincie della penisola, senza però denunciare al fisco alcun reddito.
Infatti, grazie ad una minuziosa e attenta attività di polizia tributaria e giudiziaria sono state rinvenute numerosissime fatture che la parte aveva regolarmente emesso ma che non aveva provveduto nè a conservare nè tantomeno a dichiarare al fisco. Attraverso appositi riscontri effettuati nei confronti dei clienti della società , individuati sia attraverso le banche dati in uso al Corpo che attraverso un’attività d’intelligence, è stato rilevato che per gli anni d’imposta 2006, 2007, 2008, 2009 e 2010 erano state emesse fatture per un imponibile di €. 5.500.000,00 che, le Fiamme Gialle sorane, a conclusione delle attività ispettive hanno considerato tutte relative ad operazioni inesistenti. Infatti, l’imprenditore non risultava avere una struttura organizzativa, personale dipendente, beni strumentali, contratti di appalto, mai versato IVA e/o altre imposte, etcc.. e le specifiche indagini di polizia giudiziaria e tributaria, finalizzate a riscontrare la veridicità delle prestazioni che, sulla carta, risultavano essere state eseguite, hanno confermato che le stesse erano da ritenere tutte relative ad operazioni inesistenti.
La particolarità del sistema di evasione fiscale era molto ingegnosa, infatti, i vari clienti che ricevano le fatture, al fine di dimostrare la veridicità della prestazione nel caso di un controllo, avevano utilizzato l’espediente di pagare si il loro “fornitore compiacente†tramite bonifico bancario ma nello stesso giorno che riceveva i pagamenti, l’imprenditore edile provvedeva a restituire integralmente le somme ricevute dai vari “clienti†e sempre tramite banca.
Di fatto, al termine dell’attività fiscale e penale venivano recuperati a tassazione €. 5.500.000,00 ai fini delle Imposte sui redditi, €. 180.000,00 ai fini I.R.A.P. e €. 1.750.000,00 ai fini I.V.A.. Si procedeva, altresì, a segnalare a vario titolo alla locale Autorità Giudiziaria 15 rappresentanti legali di altrettante società e/o ditte per i reati di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, occultamento di scritture contabile, emissione ed utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti.
Le risultanze di cui sopra sono state constatate a conclusione dell’esame della documentazione bancaria acquisita, dagli Istituti di Credito interessati, a seguito di specifica richiesta di accertamenti bancari disposti dalla Procura della Repubblica di Cassino.
Le attività di controllo, coordinate dal Comandante Provinciale di Frosinone, Col. Giancostabile Salato, rientrano nel piano degli accertamenti predisposti nei confronti di soggetti che annualmente vengono individuati e sottoposti a verifica fiscale. Questo risultato, come anche i precedenti, mette in evidenza come in questo periodo di grave crisi economica sia alta l’attenzione che il Corpo della Guardia di Finanza ha verso qualsiasi forma di evasione fiscale che, di fatto, mina la fiducia e la credibilità delle persone oneste verso le Istituzioni.