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Il Coisp in una lettera ai Presidenti delle Società di Calcio chiede soluzione per violenza negli stadi

Dal Coisp riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta Ai Presidenti delle Società di Calcio e, per conoscenza, Al Presidente F.I.G.C., al Presidente Lega Calciatori e al Ministro dell’Interno:
Pregiatissimi,
anche questa stagione calcistica, pure se iniziata con ritardo, riproporrà il problema della violenza sistematica ed organizzata dentro e fuori gli stadi.
Il prezzo sociale di questa degenerazione non si limita più ai danneggiamenti, ai danni materiali, già di per sé inaccettabili, ma sta diventando un costo in vite umane: negli anni non si contano più i feriti tra le Forze di Polizia ed i cittadini.
Tutto ciò accade intorno al mondo delle vostre società, dei vostri investimenti milionari in calciatori e marketing.
Le responsabilità oggettive, quelle che conducono al vertice di ogni forma di organizzazione, dovrebbero da tempo aver fatto cambiare le leggi, smosso le vostre coscienze, ma soprattutto i vostri investimenti.
Dovete pagare per chi garantisce la vostra sicurezza e per chi rimane ferito a causa di ciò, non solo, come crediamo fermamente a titolo risarcitorio, ma anche e soprattutto per aumentare il livello di sicurezza delle Forze di Polizia, dovete pagare per le auto, per i mezzi di trasporto, per i gas lacrimogeni che vengono sparati nei piazzali degli stadi, per gli scudi, per i caschi e per le protezioni individuali.
Soprattutto dovete agire perché dentro e fuori dagli stadi la sicurezza sia garantita da personale impiegato appositamente per quello scopo, ed i Poliziotti ed i Carabinieri possano tutti tornare a fare il proprio mestiere, non i guardiani degli scalmanati che aspettano le vostre partite di calcio per trasformarsi in vigliacchi criminali.
Il COISP rappresenta migliaia di poliziotti che da anni vengono impiegati nei servizi di ordine pubblico per questi “eventi sportivi”, riportando poi a casa, quando va tutto benissimo, insulti e sputi.
Di sicuro al termine di ogni partita rimane la consapevolezza di aver perso il proprio tempo a fare un lavoro squalificante, assurdamente mal pagato ed a tutto vantaggio di un sistema che, invece, ne ignora bellamente i sacrifici.
Dove i calciatori “scioperano” invece di vergognarsi per i soldi che i vostri ingaggi gli assicurano.
Solo un’altra categoria potrebbe “scioperare” con un uguale livello di stipendi e privilegi: i parlamentari italiani. E sarebbe ugualmente comico sentirli lamentarsi delle condizioni fiscali a cui i loro stipendi li “obbligano”.
Rifiutiamo con forza l’idea che la violenza appaia “normale”, solamente perché ripetuta, sistematica, oltre a rimanere perlopiù impunita.
Il COISP non vuole tollerare che questa realtà venga ignorata, nascosta nelle notizie brevi delle cronache giornalistiche.
La violenza che vi circonda non può essere ulteriormente ignorata.
Cosa avete intenzione di fare al riguardo?

Franco Maccari
Segretario Generale del COISP

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