Menditto a capo della Procura di Lanciano, “A difesa delle vittime dei reati ripettando i diritti di tutti”
3 Settembre 2011Trasparente, efficace e rispettosa delle regole, cosi Francesco Menditto immagina la Procura della Repubblica di Lanciano nella durata del suo incarico. Il magistrato si è presentato ieri alla stampa e, quindi al territorio, con al fianco il suo sostituto Rosaria Vecchi che ha retto l’incarico in questo periodo di transizione e alla quale ha rivolto parole di vivo apprezzamento per il lavoro svolto. C’erano anche il presidente dell’ordine forense Sandro Sala e il direttore del carcere di Lanciano Massimo Di Rienzo. Cinquatacinque anni, Menditto arriva dal Tribunale di Napoli dove lavorava a stretto contatto con la lotta alla malavita organizzata; si occupava infatti delle misure di prevenzione quali sequestri di beni ai clan. “I cittadini devono sapere che c’è un presidio di giustizia e che tutti vengono trattati allo stesso modoâ€, ha detto il nuovo capo della procura che è stato, tra l’altro, anche membro del Csm dal 2002 al 2006. Massima attenzione alle vittime dei reati e alle parti civili come deve essere per una procura, ma anche rispetto per i diritti dei detenuti. A tal proposito, nei giorni scorsi, Menditto ha visitato il super Carcere di Villa Stanazzo. “Una struttura che nonostante la crisi è mantenuta molto bene – ha detto – ma in cui si soffre per il sovraffollamento. In una cella di 9 meti quadri vivono in tre e quello che dorme nel lettino più alto del letto a castello ha 57 centimetri di aria che lo separano dal soffittoâ€. Seppure infiltrazioni di organizzazioni malavitose sono state opportunamente arginate, ha detto ancora il capo della procura, la guardia deve restare alta perché “i territori in cui si può riciclare soldi o si possono fare affari sono spesso presi di mira dalle organizzazioni criminali. La forza, però, resta questo tessuto sociale sanoâ€.