Il mercato dell’auto in Italia è sempre più in crisi, del resto le famiglie vessate dai provvedimenti ed i tagli del Governo in materia di economia hanno finito per incidere notevolmente sui consumi. In particolare li hanno orientati su beni e servizi ‘più indispensabili’ eliminando i beni superflui e privilegiando quelli ‘più concreti’. Il quadro che ne viene fuori, esaminando i dati forniti dall’ l’Acea, l’associazione dei costruttori di automobili europei, è sconcertante ed evidenzia la crisi drammatica di un settore, quello dell’auto, già in crisi da anni e che difficilmente potrà riprendere quota nel breve, ma anche nel lungo, periodo. Non in tutti Paesi europei, però, è sui livelli dell’Italia, che nel settore auto è sempre stato ‘il faro guida’. I principali mercati europei, infatti, hanno mostrato un quadro eterogeneo: la Germania ha registrato un crescita a due cifre (+11,2%), la Francia è rimasta stabile (+0,4%), il Regno Unito è sceso del 6,1%, l’Italia una contrazione del 12,0% e in Spagna sono diminuite del 22,2%. La maggior parte dei mercati sono risultati in espansione, tra i quali tutti quelli più grandi: Germania (+18,3%), Regno Unito (+7,3%), Spagna (+5,9%), Francia (+3,1%) e Italia (+1,5%). Tutti ottenuto risultati migliori rispetto allo scorso anno come rileva l’Acea, l’associazione dei costruttori di automobili europei. Nel mese di luglio, invece il mercato europeo ha registrato 1.012.910 di nuove auto, segnando quindi un calo del 2% rispetto al luglio dello scorso anno. Guardando i maggiori mercati, solo la Germania ha registrato una crescita (+9,9%), mentre tutti gli altri grandi mercati hanno subito contrazioni l’Italia (-10,3%), Francia (-5,7%), Spagna (-4,0%) e Regno Unito (-3,5%). In tempi di crisi economica come quella che sta vivendo l’Europa e, il nostro Paese in modo particolare, è fuori dubbio che le vendite di beni voluttuari, come può essere quello delle auto, sia in crisi nera. Del resto i tagli e le manovre varate in questi anni, non ultima quella travagliata predisposta in queste settimane e non ancora approvata definitivamente, che penalizza soprattutto le famiglie e le classi del ceto medio è senza dubbio penalizzante per un settore come quello delle vendite di auto, salvo i casi di estrema necessità , nonostante il parco automobilistico italiano presenti forti necessità di rinnovamento. Sono ancora molte, forse troppe, le auto circolanti sulle nostre strade con evidenti segni di ‘necessaria rottamazione’, soprattutto in tema di tutela della sicurezza stradale.
F. P.