Il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, è intervenuto questa mattina alla cerimonia di inaugurazione del VIII Forum Geoitalia 2011 organizzato dalla Federazione Italiana di Scienze della Terra (FIST) al Lingotto di Torino.
Nell’evidenziare l’importanza che il lavoro di tecnici e scienziati riveste non solo nel fornire dati utili all’attività di protezione civile nella tutela della vita umana e del territorio, ma anche nella costruzione di una cultura diffusa del rischio, fondamentale per garantire la programmazione e pianificazione d’emergenza, il Capo Dipartimento ha auspicato una maggiore sensibilità del Paese rispetto ai rischi naturali ed antropici. “I cittadini – ha aggiunto – dovrebbero farsi parte diligente e pretendere che nel loro comune esista e sia disponibile un piano d’emergenza. Ogni amministratore e ogni buon cittadino dovrebbero attivare una sinergia virtuosa, per cui il primo produce informazioni e il secondo ne prende conoscenza; è necessario che, in ordinario, ognuno adempia ai compiti che gli sono stati affidati, rispettando i ruoli ed evitando di generare confusione: non si deve sempre ridurre tutto a una gestione emergenziale”.
In Italia, dal sisma del Belice del 1968 ai primi anni del XXI secolo, i terremoti hanno provocato circa 4.500 vittime e danni stimati intorno ai 150 miliardi di euro. Per ridurre le conseguenze dei sismi due sono le azioni da mettere in atto: garantire la migliore conoscenza possibile del territorio nel quale si vive e lavorare sulla prevenzione. Nel caso di rischio sismico, prevenzione significa realizzare costruzioni, pubbliche e private, capaci di resistere a forti scosse e rafforzare quelle esistenti. A questo proposito Gabrielli ha evidenziato l’importanza della prevenzione “rispetto alla quale il dato economico non può essere un alibi: se ci si ferma all’enormità dei costi che sarebbero necessari per una messa in sicurezza di tutte le situazioni di rischio, è facile mettersi seduti ed arrendersi; al contrario, bisogna saper lavorare con le risorse che esistono, con le nostre intelligenze e con il territorio straordinario che abbiamo la fortuna di abitare e nessuno, a parte noi stessi, può portarci via”.
La giornata di domani del Forum GeoItalia 2011 sarà dedicata al tema della sicurezza. In questa occasione, il direttore dell’Ufficio rischio sismico e vulcanico del Dipartimento della Protezione civile, Professor Mauro Dolce, parteciperà al Simposio “La microzonazione sismica: esperienze, criticità e progetti†e alla tavola rotonda durante la quale si discuterà dell’impatto sugli investimenti in prevenzione dell’attuale crisi economica. Su tutte queste tematiche si terrà una conferenza stampa organizzata per le ore 10.30 nella Sala “Bruxelles†del Lingotto.
La conferenza stampa permetterà di illustrare le attività del Dipartimento della Protezione civile connesse all’articolo 11, “Verifiche e interventi per la riduzione del rischio sismicoâ€, della legge n. 77 del 24 giugno 2009 (provvedimento adottato in seguito al terremoto del 6 aprile 2009 che ha colpito l’Abruzzo) che stabilisce in 965 milioni di euro la somma messa a disposizione per finanziare, in sette anni, gli interventi per la prevenzione del rischio sismico su tutto il territorio nazionale. L’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, n. 3907, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 1 dicembre 2010, ha disciplinato i contributi disponibili per l’anno 2010, ovvero 42.504.000 euro, mentre in queste settimane si sta lavorando alla definizione del testo normativo che ripartisca i 145,1 milioni di euro per il 2011.
Anche se si parla di circa l’1% del fabbisogno totale che servirebbe per conseguire un completo adeguamento sismico di tutte le costruzioni, pubbliche e private, e delle opere infrastrutturali strategiche, il finanziamento rappresenta una risorsa utile per consentire sia la messa in sicurezza di strutture pubbliche in prosecuzione di programmi già avviati, sia un deciso passo in avanti nella cultura di prevenzione sismica da parte delle amministrazioni e della popolazione.