Un “turismo†giudiziario si sta sviluppando a Lanciano grazie ad una serie di truffe messe a segno da alcuni noti “furbi†frentani. Sono decine e decine le truffe, in larga parte su e-bay, oggetto del processo nel palazzo di giustizia lancianese. Un folto gruppo di truffatori locali, si sono specializzati nel mercato on line e devono essere particolarmente bravi se a finire nella loro rete sono persone di Roma, Pordenone, Potenza, Palermo. Ogni regione italiana è rappresentata da vittime che devono comparire come parti lese nei processi che la magistratura di via Fiume sta trattando da diverso tempo. I nomi dei truffatori sono quasi sempre gli stessi, tre o quattro che però hanno collezionato una lunga lista di vittime. Il sistema è sempre lo stesso, mettere in vendita qualcosa, spesso macchine fotografiche o computer, ottenere il pagamento con un bonifico ma non spedire nulla a chi lo ha effettuato. A giovedì risale l’ultimo caso trattato dai giudici frentani, quello che vedeva alla sbarra Luciano Bisbano, 50 anni, che aveva venduto su e-bay una macchina fotografica Reflex ad un uomo di Pordenone, incassando 711 euro. L’acquirente, lo stesso che giovedì era in tribunale, quella macchina non l’aveva mai vista. Il processo è terminato con una estinzione del reato perché l’imputato, nel frattempo era deceduto. Ma è l’8 novembre che si ammasserà sulla scrivania del giudice una pila di fascicoli altissima composta da 13 procedimenti accorpati e tutti a carico di Marco Altobelli, 58 anni di Santa Maria Imbaro. Un computer Acer venduto a più persone a un prezzo di circa 564 euro. La formula giuridica che ne definisce l’attività , e quindi l’accusa, è “Con raggiri e artifizi metteva in vendita merce su e-bayâ€. Anche in questo caso, le vittime, di tutta Italia, dovranno comparire per raccontare i termini della truffa. Ci si chiede, per quelli che hanno denunciato, quanti, invece, si sono presi la “fregatura†e hanno lasciato passare per evitare di dover fare chilometri per raggiungere Lanciano?