Autotrasporti, aziende dell’indotto Sevel stritolate dal sistema al ribasso. Chiude la Arli di Atessa
26 Ottobre 2011Un precariato che sembra non interessare nulla a nessuno. È lo stato del settore autotrasporti per conto terzi. Aziende per lo più di famiglia composte da 10, 15 dipendenti in balia di grossi sistemi che spesso finiscono per essere stritolate. L’indotto della Sevel della Val di Sangro non fa eccezione, anzi, si vivono momenti drammatici e giorno dopo giorno si assiste alla continua perdita occupazionale di autotrasportatori locali a vantaggio di forestieri. Un tariffario stabilito dalla Legge, mai rispettato dalla committenza è diventata una “pressa†per decine di aziende che scelgono di fermare i mezzi nei parcheggi e mettere in mobilità il personale. La Arli di Atessa è una di queste. Esiste dal 1982 e l’attuale proprietario l’ha ereditata dal padre nel 2005. L’Arli srl di Atessa si occupa di logistica e principalmente lavora per la Sevel trasportando collettame, più volte al giorno, da Torino alle linee di montaggio dello stabilimento della Val di Sangro. Ben otto autoarticolati per un investimento di circa 800 mila euro, 13 dipendenti tra autotrasportatori e amministrativi, un’azienda florida fino a pochi anni fa. Poi, dicono alla Arli “Abbiamo dovuto alzare le mani, licenziare tutti e mantenere fermi i nostri camion nei piazzali perché è più conveniente e sicuro mantenerli fermi che continuare a lavorare a condizioni impossibili. Le spese superavano troppo l’incasso. Ci siamo trovati di fronte alla scelta se infrangere le regole risparmiando sulla manutenzione dei mezzi, obbligare gli autisti a non rispettare gli orari di riposo viaggiando a rischio della loro sicurezza, oppure fermarci. Abbiamo scelto la seconda opzioneâ€. La trattativa con Ceva per adeguare il tariffario a quanto prevede la legge si è arenata subito e dalla Campania è subentrata un’altra ditta a quelle stesse condizioni. Ci si chiede, e se lo chiede da tempo anche il sindacato Fiap (Federazione italiana autotrasportatori professionali): per quali scelte opteranno aziende che accettano condizioni al ribasso?