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Federcontribuenti: il debito del Veneto? Colpa dei – derivati – di Zaia!

Dall’ufficio stampa Federcontribuenti riceviamo e pubblichiamo:
La Moody’s viste le difficoltà economiche dello Stato italiano declassa la Regione Veneto di ben 3 punti. Prima anomalia: Moody’s non è l’agenzia chiamata a verificare i conti della Regione, di preciso, lo era fino all’anno scorso, quando il rinnovo dell’incarico (da 30 mila euro l’anno) è stato vinto da Fitch. Eppure la Moody’s dispone, ( in modo lecito? ) di dati recenti sui bilanci del Veneto. L’Italia per la zona euro è vicina al fallimento e quindi anche tutte le regioni italiane sono ad un passo dal baratro come per effetto domino. Le banche hanno iniziato a chiedere indietro i soldi prestati a Stato e regioni, hanno smesso di concedere prestiti ai cittadini e quando decidono di prestare denaro lo fanno a tassi raddoppiati. Le regioni danno la colpa allo Stato, il governo nazionale incolpa il destino e gli dei e l’unica cosa certa è che tutta questa cattiva gestione del denaro pubblico ricadrà sui cittadini italiani a colpi di imposte in aumento e riscossioni degne del titolo di Santa Inquisizione. Potendo godere di una impunità mediatica, i leghisti beffano tutto e tutti schiaffeggiando il sud e deridendo il ”loro” governo. Ma se la carta stampata impone il silenzio gli esperti della Federcontribuenti si insinuano nelle maglie celate della Regione Veneto portando a galla verità scottanti. Il gioco dei derivati. Per quanto riguarda il Veneto, il debito pubblico complessivo sarebbe di 105 miliardi di euro, pari a 21.317 euro per abitante, questo può significare che, o i veneti sono dei grandi evasori e quindi non permettono entrate alla regione, oppure che i governatori veneti fanno il doppio gioco. La Giunta regionale veneta deliberava nel 2006 ( n. 1117 dell’8 aprile 2006 ) l’approvazione del contratto con la Brandy srl, per la rimodulazione del debito stipulando due prestiti obbligazionari, Veneto 2005 e Veneto 2003. Arriva l’accordo principale ( master agreement ) tra Veneto e la Depfa Bank, banca più volte entrata nello spioncino di qualche pm. Dai conteggi fatti dall’avv. Gabrieli: « questi due prestiti collar, – Veneto 2005 – e – Veneto 2003 – faranno perdere milioni di euro alla regione con conseguenziale aumento del debito pubblico. » Stando allo studio fatto dal legale di Federcontribuenti, un ulteriore incidenza sul risultato finale deriva « dai compensi per contratto fissati in favore delle banche, negoziatrici dirette dei prodotti derivati» Si ipotizza un esborso fino al 31 dicembre 2010 pari a euro 690.653,73 di cui euro 448.884,69 relativi al collar Depfa Bank ed euro 241.769,04 per il collar con banca Intesa. Moltissime pubbliche amministrazioni hanno utilizzato contratti derivati come strumento di copertura del rischio di variazione dei tassi di interesse sui prestiti obbligazionari contratti. Ad oggi almeno 664 enti italiani hanno sottoscritto derivati per un valore di circa 35 miliardi di euro di esposizione, quindi con l’elevatissimo rischio di bruciarne altrettanti come sta accadendo per la regione Veneto. Il comune di Milano come copertura per la sua emissione obbligazionaria da 1,68 miliardi ha sottoscritto contratti derivati con 4 istituti bancari tra cui la Depfa Bank, successivamente dal comune denunciate perchè accusate di aver celato costi occulti. La regione Lazio ha citato in giudizio 11 banche per ottenere 82,86 milioni di euro di risarcimento. Il comune di Firenze ha agito assieme ad altre 3 amministrazioni locali contro alcuni istituti italiani e stranieri tra cui la Depfa Bank, per ottenere 1,4 miliardi di risarcimento. Il Comune d Pisa ha annullato come forma di autotutela simili contratti, ma, la Regione Veneto nega tutto questo. Ma perchè gli amministratori di una regione dovrebbero sottoscrivere contratti tanto svantaggiosi? Chi ci guadagna ed è possibile ipotizzare una fuga di denaro? E a chi rivolgersi per ottenere giustizia quando è storia recente la fine che ha fatto la Lista Falciani? Lista che prende il nome del dipendente della banca che l’ha sottratta ai propri ex datori di lavoro e che contiene i nomi di 7000 italiani che hanno evaso il fisco ed accumulato ingenti tesoretti all’estero. Distrutta per decisione di un giudice del Tribunale di Milano il quale ha assolto una persona accusata di gravi reati fiscali, proprio sulla base di questa lista, ordinando nella sentenza la distruzione della lista stessa, perchè sottratta illegalmente alla banca HSBC, presso cui Falciani lavorava. Sottrazione diventata illecita da una legge bipartisan nel 2006. E le spiate che l’Agenzia delle Entrate fa a danno degli italiani? Anche queste sono appropriazioni illecite e punibili per legge? La Federcontribuenti attraverso il suo vicepresidente, Marco Paccagnella, domanda ufficialmente al governatore del Veneto, Zaia, se intende muoversi giuridicamente contro la Depfa Bank e Intesa nel tentativo di recuperare i soldi dei contribuenti veneti o se lascerà che il debito della regione finisca con l’inghiottire il Veneto.

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