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I funerali di Marco Simoncelli giovedì a Coriano.

Grazie all’intervento dell’ambasciata italiana in Malesia, l’autopsia al corpo di Marco Simoncelli è già stata fatta, anche se ancora non se ne conosce l’esito.  La salma, a questo punto, riprenderà la via dell’Italia accompagnato da papà Paolo. Ad aspettarlo a casa, mamma Rossella e la sorellina Martina. Seguiranno la camera ardente, mercoledì, e i funerali il giorno dopo. La camera ardente per l’ultimo saluto a Marco Simoncelli sarà allestita  presso il teatro Comunale di Coriano. La famiglia avrebbe già comunicato la volontà di far celebrare i funerali nella Chiesa di Santa Maria di Coriano.  Inevitabili le polemiche dopo la tragedia,  sul casco che si stacca e che rotola, il corpo di Simoncelli inerme sulla pista. Un’immagine agghiacciante quella che a tutti è apparso subito come un incidente gravissimo e che purtroppo ha portato via la vita di SuperSic. In questi momenti si pensa solo al dolore immenso di familiari e degli amici ma ci si chiede anche come e perché sia potuta accedere una tragedia simile.

In molti hanno sostenuto che si sia trattato di una “Tragica fatalità“, ma la dinamica di questi incidenti è spesso mortale. E’ successo la stessa cosa al povero giapponese Tomizawa, lo scorso anno. La perdita di aderenza della ruota anteriore avrebbe dovuto infatti spedire moto e pilota all’esterno della curva, e non dalla parte opposta sulla traiettoria delle altre moto. Il colpo letale è stato sul collo. Lo ha detto anche il medico parlando di ‘trauma cervicale’, ma perché il casco è volato via? Nico Cereghini, giornalista di Mediaset ed ex pilota spiega: “Il colpo ha fatto sì che il cinturino del casco si strappasse. Meno male che il cinturino si è strappato, altrimenti avrebbe staccato la testa a Simoncelli. Il suo casco Agv è uno dei migliori in circolazione, curatissimo nei particolari. Caschi come questo devono passare test severissimi. Il casco di Marco si è strappato in due ancoraggi, ai lati della mascella. Per quanto riguarda il casco purtroppo tutto è stato nella norma. Non lo è invece la dinamica dell’incidente”. Qualcuno dice che Marco indossasse un casco di una misura più grande per via della folta capigliatura ma l’unica verità è che, nonostante l’introduzione dell’airbag nelle tute (e Simoncelli l’aveva), è praticamente impossibile proteggere la regione cervicale se si viene investiti.  Infine, sembra certo che il team Gresini non parteciperà al prossimo Gran Premio di Valencia, l’ultimo della stagione, in programma dal 4 al 6 novembre. “L’unica cosa certa per il futuro è che il mio team non parteciperà al prossimo Gran Premio di Valencia o ai test in programma dopo la gara”, avrebbe dichiarato al sito gpone.com  Fausto Gresini, che dopo quella di Daijiro Kato nel 2003 a Suzuka ha dovuto fronteggiare un’altra tragedia in pista.

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