Frode fiscale, sequestrati a Ceprano beni immobili per 1 milione e mezzo di euro
25 Ottobre 2011Le linee strategiche adottate dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone, dr. Giuseppe De Falco, in collaborazione con i Reparti dipendenti dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone, finalizzate alla sistematica aggressione dei beni di valore equivalente alle evasioni fiscali perpetrate, ha fatto registrare un primo importante successo: la Guardia di Finanza di Ceprano, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Tribunale di Frosinone, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica alla sede, dr. Adolfo Coletta, ha sequestrato beni immobili, costituiti da due appartamenti e un fabbricato industriale, per un valore di 1.500.000 euro, nei confronti di un imprenditore indagato per reati tributari.
L’imprenditore era stato sottoposto a controllo dalla Guardia di Finanza di Ceprano quale titolare di una ditta individuale e amministratore occulto di una società di capitali ed era stato accertato, nei suoi confronti, l’utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti che avevano consentito un indebito risparmio di imposte pari ad oltre 1.500.000 euro.
A tanto, infatti, ammonta il debito tributario complessivamente evaso dall’imprenditore ciociaro attraverso l’utilizzo di fatture false emesse da aziende â€cartiere†compiacenti, quantificato dalle fiamme gialle attraverso un certosino lavoro di ricostruzione contabile e bancaria del giro di affari e dei flussi finanziari, che ha reso necessaria, peraltro, l’esecuzione di numerosi riscontri esterni, anche documentali, presso aziende terze in rapporti commerciali con le due imprese cepranesi verificate.
Al termine delle indagini e degli accertamenti, gli illeciti di natura fiscali individuati dalle fiamme gialle sono stati contestati alle due aziende verificate per la successiva ripresa a tassazione da parte degli Uffici finanziari.
A questo punto sono stati eseguiti accertamenti patrimoniali sul conto dell’imprenditore al fine di rilevare l’esistenza di consistenze patrimoniali di valore equivalente all’imposta frodata al fisco e, ancora una volta, la particolare predisposizione dei finanzieri a questo tipo di indagine ha dato importanti frutti: sono stati, infatti, individuati beni immobili, di valore complessivo di 1.500.000 euro, nella disponibilità dell’indagato.
Per meglio chiarire l’operato delle fiamme gialle e della Magistratura, giova rappresentare che una norma introdotta con la legge finanziaria 2008 consente di estendere ai reati tributari l’applicazione del codice penale, laddove viene prevista la possibilità , per l’Autorità Giudiziaria, di sottoporre a sequestro preventivo, cioè durante la fase delle indagini preliminari, le risorse patrimoniali frutto dei reati in misura equivalente al prezzo o profitto del reato.
In altre parole, qualora non sia possibile individuare i beni che costituiscono il prodotto, il profitto o il prezzo del reato, il Giudice può disporre il sequestro – e successivamente la confisca – di altri beni o utilità di cui il reo abbia la disponibilità anche per interposta persona, per un valore corrispondente.
Si chiarisce, al riguardo, che il sequestro finalizzato alla confisca per equivalente è un provvedimento di natura eminentemente sanzionatoria adottato dall’Autorità Giudiziaria in ragione della commissione di un delitto, e non pregiudica le attività amministrative di recupero del tributo evaso e di irrogazione delle sanzioni ad opera dell’Agenzia delle Entrate, alla quale la Guardia di Finanza di Ceprano ha trasmesso gli atti relativi alla verifiche concluse nei confronti delle due aziende ciociare.
Grazie alle direttive e alla guida del Procuratore Capo della Repubblica di Frosinone, la sistematica aggressione ai patrimoni di illecita provenienza rappresenta ormai l’esito naturale delle investigazioni della Guardia di Finanza nella lotta all’evasione fiscale, al riciclaggio ed alle infiltrazioni criminali.