Sembrava immortale, introvabile e alcuni temevano, speravano, ipotizzavano che potesse riprendere il controllo del suo Paese. Muammar Gheddafi, però, oggi è morto ucciso nel corso di un attacco a Sirte da parte del Cnt. L’ennesimo attacco di forze Nato e dei ribelli all’ultimo “torrione†della dittatura verde ha permesso di arrivare a lui, catturarlo, ferirlo e, probabilmente, giustiziarlo sconfessando le voci che lo davano fuggito all’estero. Inutili le trattative per la sua resa per evitare un inutile bagno di sangue e permettere alla Libia di riprendere un percorso di democrazia. Il suo cadavere, adesso, è in un luogo segreto. Lui, dipinto come un mostro, anche perché mostro per tanti aspetti lo è stato, adesso non può nuocere più ma i timori restano. Sapranno i libici mantenere arginata l’onda islamista che sicuramente tenterà di trovare spazi nelle larghe maglie del paese?
Ermanno Amedei