‘Morti bianche’ situazione drammatica: 403 decessi nel 2011 contro i 381 del 2010. Frosinone al 2° posto nella classifica delle province con 11 decessi
15 Ottobre 2011Morti bianche, una piaga sempre aperta, nei primi tre trimestri i dati denotano una situazione drammatica, di emergenza, un fenomeno sempre più in crescita. A confermare l’allarme sono i dati elaborati dall’Osservatorio mestrino aggiornati alla fine di settembre 2011. Il bilancio parla chiaramente e i risultati sono drammatici: i decessi sono stati 403 contro i 381 rilevati nello stesso periodo del 2010 con un incremento, quindi, del  5,8 per cento. A quali regioni spetta la maglia nera? La Lombardia continua a tenere le fila delle stragi sul lavoro con 56 vittime (10 in più del mese di agosto), seguita dal Veneto (36), dall’Emilia Romagna (33), dal Piemonte (31), dalla Toscana (30), dalla Sicilia (29), dalla Campania (27), dal Lazio (26), dalla Puglia (23). Quattro i morti in Molise come in Valle D’Aosta, cinque in Basilicata, sette in Umbria, otto in Friuli Venezia Giulia, undici in Sardegna, dodici in Liguria e in Calabria, 13 nelle Marche, 15 in Trentino Alto Adige e 21 in Abruzzo.  Il monito del Presidente Napolitano dei mesi scorsi sembra essere caduto nel vuoto. La situazione più sconfortante considerando la popolazione lavorativa per macro aree è quella delle Isole (19,4), seguita dal Nord est (19,1), dal Sud (18,5), dal Centro (18,1) e dal Nord ovest che si rivela essere – nel male – quella più ‘virtuosa’ (15). Nella classifica provinciale per la prima volta ad indossare la maglia nera sono insieme Brescia e Torino dove nei primi nove mesi del 2011 le vittime del lavoro sono state 13; seconde sono Bolzano, Frosinone e Milano (11 decessi), terze sono invece Chieti e Bologna (9). A Napoli e a L’Aquila (8). Sette le vittime a Savona, Lecce, Padova e Roma; sei a Belluno, Macerata, Arezzo, Latina, Cagliari, Catania, Salerno, Varese e Bergamo. Dati che evidenziano l’emergenza in questo settore e confermano le denunce dei sindacati. Diversa la situazione quando si considerano le incidenze. Un triste primo posto viene assegnato, quindi, a L’Aquila (71,8), seguita da Aosta (70,9), da Belluno (67,7), da Chieti (64,2), da Frosinone (64,1).