Vino: Coldiretti Lazio, più cooperazione per rilanciare il settore. In undici anni scomparso il 50% delle cooperative
11 Ottobre 2011Favorire una svolta nel comparto vitivinicolo del Lazio attraverso una maggiore cooperazione tra le aziende. È la ricetta di Coldiretti per rilanciare il settore in provincia di Frosinone, ma anche nelle altre province laziali, alla vigilia della vendemmia 2011. »Costi fissi eccessivi, conseguente riduzione della capacità di aggredire il mercato con la necessaria determinazione – dice il presidente di Coldiretti Lazio Massimo Gargano – erano stati tra i fattori da noi evidenziati 11 anni fa. Quell’iniziativa scatenò i ‘custodi della conservazionè contro Coldiretti e la proposta fu respinta con conseguente arroccamento sulle rendite. Da allora oltre il 50% delle cooperative vitivinicole dei Castelli Romani è scomparso e con loro, purtroppo, i vigneti, l’indotto commerciale,l’occupazione, l’ambiente ed il paesaggio. Questo fa parte della cronaca«. Il settore vitivinicolo attraversa un momento difficile e la Coldiretti lancia la sfida: »Lavorare per evitare che tale agonia continui a danno del vigneto laziale e della economia che ne genera – taglia corto Aldo Mattia, direttore di Coldiretti Lazio – La cooperazione, la buona cooperazione – argomenta il direttore – quella che fa utili e fatturato e non solo quella che racconta il solo fatturato, che fa bilanci partendo dalla liquidazione del prodotto conferito dai soci, è un patrimonio dell’agricoltura e del Paese che va promosso e tutelato anche con scelte coraggiose e non condominiali. Per questo – conclude – proponiamo di ripartire, finchè in tempo, da uno slogan che non può essere liquidato come una battuta e sul quale Coldiretti Lazio è pronta a fare, come al solito, la propria parte: Meno cooperative e più cooperazionè.