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Ad un anno dalla comunicazione di disattivazione di 3 ospedali ciociari, resta il problema del personale

“Inammissibile; domani 16 novembre, 1 anno dalla comunicazione ufficiale della disattivazione delle strutture sanitarie Ceprano, Ferentino, Ceccano, concretizzatasi il 21 del medesimo mese, ed ancora l’azienda USL non colloca risolutivamente il personale”. Lo dice in una nota Rosa Roccatani, segretario provinciale Ugl di Frosinone.
“Una graduatoria “partorita” a stento, concretizzata in difetto, (peraltro non nuova l’ASL a questi avvenimenti), fatto ancora più grave, che addirittura coloro che hanno spontaneamente scelto la destinazione non sono ancora stati ancora assegnati.
Che dire?, manca il personale, eppure molti restano nelle strutture dismesse in attesa che l’ASL rediga una graduatoria, mentre quelli trasferiti e temporaneamente assegnati, per inerzia, per immobilismo, per superficialità ancora non sono stati definitivamente collocati, il tutto perché prevale l’arroganza, l’incompetenza, il nepotismo, poiché sembra che qualche dirigente non gradisca o quantomeno si oppone all’esecutività della graduatoria, nel frattempo cresce l’incredibilità dei dipendenti che disorientato e sconcertato non trova giustificazione al comportamento aziendale, verosimilmente accusa i sindacati per lo scarso interesse.
Non è così, ad onor del vero, i sindacati da tempo incalzano i massimi vertici aziendali affinché l’increscioso nonché inaccettabile fenomeno volga alla definizione.
Premesso quanto sopra, ancora una volta la UGL sanità riafferma la necessità di concludere una volta per tutte l’iter dell’assegnazione definitiva dei lavoratori.
Siamo veramente stufi…, seccati dell’immobilismo aziendale, stanchi di non soddisfare le aspettative dei lavoratori che legittimamente rivendicano un diritto sancito dalle norme.
Purtroppo, non c’è più sordo di chi non vuol sentire……..e l’azienda di Frosinone a quanto sembra è audiolesa, anzi di più, prevale l’indifferenza, la superficialità, l’incompetenza e ancora peggio il clientelismo, che il più delle volte soddisfa 1 dipendente e ne delude 10, ma più di ogni altra cosa arreca danno al servizio all’utenza.
Ed allora, nella quasi certezza che neppure questo appello troverà riscontro, ci domandiamo: quale rispetto per i lavoratori, quale per le prelazioni, quale per il denaro pubblico!!!!.
L’UGL sanità è per le regole, per i diritti e i doveri di ognuno, la circostanza della mancata destinazione definitiva, del permanere del personale in strutture dismesse, La dice lunga ……..
Indigna e irrita constatare l’indifferenza della dirigenza TUTTA, Primari compresi, le regole esistono e debbono essere ossequiate, il lavoro, il personale rispettato, primo perché la certezza del diritto non è un optional, secondo perché tale comportamento genera demotivazione e disinteresse collettivo al servizio che inevitabilmente si ripercuote sull’utenza”.

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