L’Europa, almeno quella economica, rischia di perdere il primo pezzo. La Grecia, spalle al muro, dovrà decidere con il referendum, non tanto se accettare o meno le condizioni di rientro nei parametri della comunità , ma se continuare ad appartenere o meno alla stessa comunità Europea. E’ quanto sarebbe emerso ieri dall’incontro tra i leader tedesco e francese da un lato e quello greco dall’altro. Ormai per conto dell’Europa parla solamente Parigi e Berlino, gli altri stanno a guardare e ad ascoltare. Una diarchia non eletta o voluta dal popolo europeo ma che, comunque, parla e decide a nome di tutti. Alla “minuscola†Gracia è stato dato l’out- out e decidere se stare dentor o fuori, Cioè se accettare o meno le loro condizioni. “Andremo avanti anche senza la Grecia†hanno detto i “due re†(o meglio re e regina) Sarkozy e Merkel dopo l’incontro con Papandreou mentre il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker si è affrettato a dire: “Lavoriamo per ridurre i danno per i cittadini tedeschi e della zona dell’euroâ€. Una frase che seppur detta ad una televisione tedesca, avrebbe richiesto, da parte sue, un interessamento ai cittadini dell’intera Europa e non solo quelli tedeschi. Comunque alla Grecia è stato chiesto, qualora vi fosse un referendum, di esprimersi sulla permanenza del paese ellenico nella Comunità e, sempre se il referendum dovesse aver luogo, anticipato al massimo al 4 dicembre e non certo a fine gennaio.