Figlia ritrovata dopo 40anni anche grazie a facebook
13 Novembre 2011Ha riabbracciato la figlia che le era stata sottratta 40 anni fa. Quasi un miracolo, quello che alcuni giorni fa, ha vissuto Chiara Lanuto, per tutti Chiaretta, 82enne di Gessopalena. Solo il tempo, oggi, permette a Chiara di sorridere e essere felice dimenticando tutta la disperazione provata per la sottrazione di quella figlia quando aveva appena nove mesi. La ragazza madre ha avuto Nicoletta, ottava di undici figli, a 41 anni. Aveva poco latte e, per questo, decise di affidarla al brefotrofio di Chieti per svezzarla così come avevo già fatto con un altro figlio. Una scelta difficile ma necessario per il suo bene. “Ogni settimana andavo a trovarla, – racconta Chiara – 60 chilometri ad andare e altrettanti per tornare e per lunghi tratti bisognava camminare a piedi. Sei mesi dopo, quando la neonata sarebbe dovuta tornare a casa, però, Nicoletta scompare. Nonostante la disperazione della donna, nessuno le diede retta. Aveva affidato la figlia a delle suore per farla svezzare e queste gliel’avevano sottratta dandola in adozione forse convinte di fare una cosa giusta. Tre processi al tribunale dei Minori de L’Aquila non servirono ad ottenere giustizia; i servizi di un avvocato di ufficio, l’immagine di una ragazza madre, la mancanza di soldi per fare un ulteriore Ricorso, non le tornarono utili. Anni di disperazione, ma la donna non si è mai rassegnata e il figlio Tonino, decise di fare qualcosa. Attraverso un amico, riuscì a conoscere in cognome da adottata della sorella a cui le era stato lasciato il nome di battesimo. “Non riuscivo a decidermi se era giusto cercarla o meno. – Racconta Tonino – Poi una sera, con il mio amico Giuseppe, decidemmo di fare una ricerca su facebook e, in pochi minuti trovai la foto di mia sorella. Era certo che si trattasse di lei perché era identica a mia madre da giovane e ad un’altra mia sorella. Seppi che era sposata, che aveva tre figli e che viveva a Costacciaro (Pe). Consigliato dal mio parroco, Giuseppe ed io siamo partiti e ci siamo rivolti al parroco della cittadina del perugina. E’ stato lui ad indicarci il bar dove lavorava e ci ha consigliato di andare a prendere un caffè ma non dirle nulla. Cosi, da dietro un bancone, ho visto per la prima volta mia sorella e sono dovuto scappare per non abbracciarla e raccontarle tuttoâ€. Tornati a casa e qualche giorno dopo, il parroco di Costacciaro, lo ha chiamato dicendo che c’era una persona che voleva conoscere il fratello: era Nicoletta. Appena tre giorni dopo, la donna era a Gessopalena abbracciata alla madre naturale. Ha raccontato di aver dei genitori adottivi magnifici, che non le hanno fatto mancare nulla men che mai l’amore. Il prossimo passo sarà quello di far incontrare le sue due mamme, forse a Natale.