Appena Berlusconi avrà lasciato l’incarico di governo in favore di Mario Monti, potremo pure gettare dalla finestra la Costituzione Repubblicana. Infatti l’ avvicendamento a palazzo Chigi, più che per beghe politiche, a cui invero gli italiani sono avvezzi da sempre, sarà determinato da fattori che nulla hanno a che fare con la carta costituzionale e la sovranità del popolo italiano.
Il cambio è il frutto di mesi di lavoro ai fianchi in una battaglia giocata lontana da Roma e che aveva come obiettivo far fuori uno dei pochi personaggi mondiali non inseriti nel gruppo Bilderberg, la cupola neanche tanto segreta che muove i fili del mondo.
Berlusconi è stato l’ unico leader occidentale che nel 2008 non ha regalato a fondo perduto soldi pubblici alle banche. Furono inventati i Tremonti bond, un prestito con cedola che prevedeva il rimborso allo stato. Le banche in larga parte ne fecero a meno e si tolsero dai guai con i propri mezzi.
La finanza mondiale però se la lego’ al dito e la vendetta è stata alla fine consumata. Il carnefice incaricato sarà un ex commissario della UE.
Se l’ Italia non fosse stata sotto attacco speculativo da mesi e quindi la successione di eventi, tipo baratro della Grecia, non avesse preso il sopravvento, non ci sarebbe stata alcuna deputata Carlucci capace di giravolte e ribaltoni.
Berlusconi, non volendo spremere gli italiani, in questi mesi ha gettato fumo negli occhi ai signori di Bruxelles, sperando che l’ economia nostrana si agganciasse a qualche vagone del treno della ripresa economica mondiale, in grado di alzare di qualche punto o frazione il nostro pil.. Ma ciò non è avvenuto. Il treno è ancora fermo in stazione, ed il suo inguaribile ottimismo gli è stato per questa volta fatale
Dunque presto ci ritroveremo come premier uno del gruppo Bilderberg e, per dargli una parvenza di veste politica, Napolitano lo ha nominato in fretta e furia Senatore. Così ai più distratti potrà sembrare uno del parlamento. Così colui che in questi anni ha coniato il mostro-Euro ed ha contribuito a determinare politiche dissennate, quali l’ allargamento ad est e la delocalizzazione, ora viene chiamato a dare all’ Italia l’ ultima nerbata, come ad un cavallo recalcitrante che non vuole proprio entrare al mattatoio.
In Grecia invece è diventato premier l’ ex vice presidente della Banca Centrale Europea, Lucas Papademos.
Allora, riepilogando, abbiamo: un governo greco delegittimato dall’ UE ed ora guidato da un banchiere. Un governo italiano delegittimato dalla BCE e guidato da un ex commissario europeo.
L’ agenda politica è stata dettata da Merkel e Sarkozy. A noi non rimane che pagare, subire e tenere in piedi a Roma un costoso parlamento sovrano ma che attende…istruzioni.
Se a Montecitorio fingono angoscia, la regale corte dell’ europarlamento di Bruxelles, non avendo altre cose più utili da fare, si è sollazzata per qualche ora con le battute di Roberto Benigni, invitato per declamare Dante. Come nelle migliori tradizioni medievali delle corti europee, il giullare ha intrattenuto la platea strappando molti sorrisi ai dignitari, soprattutto prendendo di mira con battute molto offensive il premier Silvio Berlusconi. Immaginiamo la goduria di francesi e tedeschi nel vedere italiani in braghe di tela che si prendono a pesci in faccia senza pudore. Quando finiremo di dargli queste soddisfazioni e finalmente ci stringeremo a coorte?
Max Latempa