Dal Silp per la CGIL Frosinone riceviamo e pubblichiamo: “Ieri si è riunito il Direttivo Provinciale del Silp per la CGIL di Frosinone, per fare il punto sull’attività dell’organizzazione nel corso del 2011. Nell’articolato dibattito, i membri dell’organismo hanno espresso viva preoccupazione per la presenza delle mafie in questa realtà , confermata anche dalle dichiarazioni attuale Questore di Frosinone, dopo anni di silenzi sull’argomento da parte dei rappresentanti istituzionali. Un riscontro oggettivo alle denunce che, negli anni scorsi, in assoluta solitudine, il Silp per la CGIL ha più volte fatto, invocando un’opera di contrasto più profonda rispetto a quanto avveniva, per scelte più che discutibili da parte di chi, diversamente, avrebbe avuto l’obbligo di indirizzare gli organismi preposti verso una più efficace opera preventiva nonché repressiva. Ora, essendo crollato il muro di silenzio eretto dai precedenti prefetti e questori, con l’ausilio di una politica cieca e sorda, appare indispensabile rimodulare l’attività di contrasto al consolidamento della presenza mafiosa in Ciociaria, predisponendo adeguate strategie investigative che possano incidere, concreto, sul questo territorio. Il Direttivo ha pertanto auspicato che da subito, siano individuati nuovi moduli operativi che, diversamente da quanto accaduto anche di recente, portino risultati tangibili in questa provincia, che l’opera investigativa sia indirizzata a colpire gli interessi della criminalità organizzata in Ciociaria, aggredendo i beni mobili ed immobili frutto dell’opera di riciclaggio da parte dei clan attivi a Frosinone. Questo finora non è avvenuto, se non raramente e, per la maggior parte dei casi, per l’attività svolta da uffici investigativi di altre province. E’ necessario pertanto cambiare priorità , affinché il fine non sia solo quello di arrestare in zona criminali di passaggio, magari sequestrando stupefacenti diretti in altre realtà , ma scovare e colpire i soggetti criminali attivi in questa provincia, i loro prestanome, i loro beni, procedendo a sequestri e confische per indebolire i patrimoni mafiosi. I segnali che costantemente giungono dai vari comuni ciociari, attestano l’impellenza di cambiare mentalità , di dare maggiore importanza ai risultati concreti e positivi per questo territorio, rispetto al colpo giornalistico. Un cambiamento che potrà essere agevolato dall’individuazione delle giuste competenze e professionalità e non dall’assegnazione di risorse soltanto per fare numero o accontentare qualcuno. Il Direttivo Provinciale ha quindi auspicato una rapida trasformazione dell’attività investigativa fin qui compiuta sul territorio, perché i segnali che giungono ogni giorno sembrano delineare scenari sempre più inquietanti, ai quali occorre rispondere immediatamente con le giuste strategie e migliori competenze.”