Le migliaia di persone che da settimane manifestano a New York, nel tentativo di occupare la sede della borsa a Wall Street, hanno finalmente capito che l’obiettivo della contestazione deve essere la Casa Bianca ed il presidente Obama. Così ieri hanno lasciato Zuccotti Park, teatro anche di duri scontri con la polizia. Si stanno ora dirigendo verso Washington. In questi ultimi giorni hanno scosso la Grande Mela contestando il mondo della finanza proprio nella casa dorata in cui vengono trattati titoli che capitalizzano 14 triliardi di dollari, pur non riuscendo materialmente a bloccarne l’operatività . Ma hanno fatto conoscere le loro ragioni all’America ed al Mondo. Oggi il movimento Occupy Wall Street ha una risonanza planetaria. La colpa della crisi mondiale è della Finanza senza scrupoli che macina tutto e tutti nel nome del guadagno.
Mutui sub-prime, derivati, futures, fondi sovrani. In questi anni si sono inventati la finanza creativa ed hanno affossato la fiducia di coloro che investivano solo per mettere al sicuro i risparmi di una vita. Pescecani in spiaggia durante una domenica d’agosto.
Però, in fin dei conti, non si può chiedere agli squali di essere etici. In mancanza di regole e controlli, chiunque farebbe sempre un passo in più verso il limite, finchè, resosi conto che il limite non c’è, penserà non a torto di essere nel giusto. Se il furto non fosse reato anche la gente entrerebbe nelle banche a riempirsi le borse.
Quindi i manifestanti hanno capito che le responsabilità risiedono molto in alto. Cioè la colpa è di coloro che devrebbero mandare avanti la nazione: i politici
Essi dovrebbero legiferare nell’ interesse della gente, cioè di quelli che li votano e gli pagano lo stipendio. Ma purtroppo, sia negli Stati Uniti che in Europa, da qualche anno finanzieri e multinazionali non hanno incontrato alcuna autorità in grado di limitare sulle popolazioni l’ impatto delle loro strategie mercantilistiche e speculative. Hanno avuto mano libera ed hanno fatto i propri interessi senza curarsi delle conseguenze.
In America il presidente Obama è miseramente fallito. Gli americani hanno assistito ai tre anni più bui degli ultimi cinquanta. Nulla di tutto quello che era stato promesso si è realizzato ed alla fine è rimasto solo lo slogan “yes we can†a ricordare la farsa di un’illusione che assomiglia sempre di più ad un incubo. La repressione dei manganelli di Zuccotti Park ricorda quelli dell’epoca Nixon. Non c’è stata soprattutto la tanto sbandierata legge in grado di regolamentare le operazioni finanziarie che partono da New York e che mettono in difficoltà economie e stati sovrani. Come mai? Eppure tutti hanno capito che il mondo non può più rimanere in scacco di queste persone. Da domani Barack Obama dovrà finalmente dare risposte a chi non vuole più illudersi. Avrà migliaia di persone sotto casa.
E noi in Europa?
Noi non abbiamo neanche una costituzione comunitaria che obblighi in nostri europolitici a fare gli interessi della gente. A suo tempo, invece di guardare a questi elementi fondamentali, il dibattito fu dirottato sulle radici cristiane o meno dell’ Europa. Non abbiamo neanche un Presidente Europeo eletto dal popolo ed abbiamo dei parlamenti nazionali ridotti ormai al rango di consigli d’amministrazione delle banche. Con chi ce la prendiamo? Rompere le vetrine delle banche durante le manifestazioni non ha senso, anzi è controproducente. La manifestazione viene subito bollata come espressione di violenza e lo sforzo di migliaia di persone viene vanificato da quattro vetri rotti e qualche auto incendiata. Bisognerebbe ricordarsi invece che la gente ha l’arma del voto. Quindi mandare a casa l’intera classe politica nazionale ed europea e votare solo coloro decisi a difendere i diritti ed il futuro dei cittadini.
Poi rifondare l’Unione, mettendo la gente al centro del progetto.
Max Latempa