Dall’Ufficio Stampa Federcontribuenti riceviamo e pubblichiamo:
«Non vorremmo che, per accelerare la caduta di Berlusconi, si finisse con l’accettare qualunque cosa inserita nel Patto di Stabilità ». Con queste parole si è aperta la riunione indetta d’urgenza tra i vertici della Federcontribuenti: «La situazione è drammatica, siamo stati messi alle corde, esposti in maniera imbarazzante, orfani di una rappresentanza politica capace di garantirci massima tutela nei confronti della popolazione. Da parte dell’opposizione ravvisiamo la fretta di chi ha fiutato l’opportunità politica quando invece il momento politico richiede massima attenzione». La Federcontribuenti si riferisce a quelle norme definite dalla stessa opposizione ” macelleria sociale” come l’articolo 18, sui contratti collettivi, ect, e che adesso sembrano dimenticate. Oggi è previsto l’ok del senato al maxiemendamento, approvazione che anticipa le ufficiali dimissioni di Berlusconi: « Ci rendiamo conto che tali dimissioni sono attese dalla popolazione e non solo, con grande trepidazione e con grande speranza, ma, non illudiamoci. Se è vero che siamo obbligati ha varare urgentemente la legge di stabilità , è pur vero che subito dopo dobbiamo trovare un impegno condiviso per rompere questo imbarazzante legame con Bruxelles e con la Banca Centrale Europa, oggi nostri carcerieri.» Quindi la Federcontribuenti incita le forze politiche a dar vita, immediatamente dopo la caduta del governo, ad un tavolo tecnico con i rappresentanti di tutti i partiti e delle massime associazioni di categoria per ridare all’Italia il ruolo che gli spetta: di leader europea e non di sorvegliata speciale. Tornare ad essere competitivi, economicamente saldi ed indipendenti, capaci di imporsi e non piegarsi. Passaggio cruciale: aggiustare gli errori politici che sono costati ai contribuenti italiani, anni di pura sofferenza. Forse, visto il momento, dovrebbe essere il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a spiegare alla popolazione cosa sta avvenendo e come si procederà , magari in eurovisione, come succede per gli auguri di capodanno.