Da Aidaa riceviamo e pubblichiamo:
Si stanno rincorrendo voci relative a nuove tasse sugli animali domestici confondendo le vicende legate alla proposta di inserire gli animali domestici nel redditometro (poi smentita dall’agenzia delle entrate) e sulle eventuali nuove tasse ed aumenti dell’Iva anche sui prodotti per gli animali, le visite veterinarie e i farmaci veterinari, che hanno già subito un incremento dell’iva fino al 21% nell’ultima manovra correttiva votata dal governo Berlusconi.
L’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente – AIDAA non ha mai fatto riferimento alla vicenda del redditometro ma alle ipotesi di aumento messe nel pacchetto della manovra correttiva in preparazione che ammonterebbe a 15 miliardi di euro, in cui si parla di un ritocco in su dell’Iva di due o tre punti aumento che inciderebbe in maniera drastica anche su:
– cibo e altri alimenti per cani e animali domestici
– spese veterinarie
– farmaci veterinari
– altri prodotti per animali domestici
Oltre a questi aumento circola una seconda ipotesi relativa ad un prelievo (tassa) di possesso dell’animale per andare a coprire i costi (circa 3 milioni di euro l’anno) per le sterilizzazioni, fondi che attualmente sono erogati direttamente dal fondo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e che potrebbero subire (come tutte le altre uscite) un taglio (lo ha detto Monti in sede di richiesta di fiducia al Parlamento) cospicuo.
Per recuperare questi soldi ci sono solo tre possibilitÃ
– che il Parlamento li trovi in altro modo e li inserisca nei correttivi della manovra in sede di discussione
– che questi fondi provengano dall’incremento dell’iva sui prodotti dedicati agli animali
– che questi provengano da apposite tasse regionali sul possesso di animali, che si applicherebbero o annualmente o direttamente all’atto di iscrizione del cane all’anagrafe canina con un contributo unico.
Noi siamo contrari a tutto questo, e stiamo mettendo a punto una contromanovra che presenteremo al Ministero della Salute, e che si basa su questi principi
– Detassazione al 10% dei prodotti per animali, per visite veterinarie e per farmaci veterinari
– Introduzione della commercializzazione dei farmaci veterinari generici con un abbattimento del costo fino al 65% rispetto al farmaco attualmente in commercio con lo stesso principio attivo
– Reperibilità dei fondi per le sterilizzazioni attraverso un maggiore controllo ed una maggiore applicazione delle norme contro l’abbandono e contro il maltrattamento, con inasprimento delle sanzioni amministrative che possono essere applicate senza passare dai giudici nei casi meno gravi
– Aumento dei controlli e delle sanzioni amministrative a carico di chi non raccoglie le deiezioni per strada o nei luoghi pubblici ed applicazione di una sanzione unica di 50 euro da pagarsi immediatamente (inutile promettere sanzioni di 500 euro di fatto poi inapplicate).
Con l’applicazione rigida di queste normative potrebbero essere incamerati dallo stato dai 25 ai 40 milioni di euro l’anno tenendo conto del numero dei cani abbandonati e delle segnalazioni di maltrattamento ai danni di animali domestici che se sanzionati in maniera severa e precisa risolverebbero i problemi di reperibilità dei fondi per le politiche di tutela degli animali.