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Mistero su bolletta del gas, 88enne sostiene d’averla pagata, ma alle Poste di Cassino le dicono di aver restituito i soldi

E’ mistero su che fine abbiano fatto i 158 euro pagati da una ultraottantenne all’ufficio Postale di Cassino. L’anziana che vive sola si dice pronta a dimostrare, ricevute alla mano e perfettamente catalogate per data, di non aver mai pagato in ritardo la bolletta di una qualsiasi utenza. Eppure alcuni mesi fa gli è arrivato il sollecito di pagamento di una bolletta del gas risalente allo scorso anno. Con grande stupore e preoccupazione, temendo di cominciare a “perdere colpi”, la donna ha effettuato una ricerca tra le bollette del gas ritrovando la ricevuta dell’avvenuto pagamento che avrebbe scongiurato il distacco del servizio. Mostrata ai dipendenti della società del gas, questi le hanno risposto che quel pagamento, dalle Poste a loro, non è mai arrivato. “E come è possibile?” Si è chiesto l’anziana. Una domanda che ha girato direttamente ai dipendenti dell’ufficio postale i quali le avrebbero spiegato che, da un codice stampato sulla ricevuta, si capirebbe che quella somma che era stata pagata, è stata contestualmente, restituita alla donna. Cioè, l’88enne avrebbe prima pagato la bolletta, poi avrebbe richiesto i soldi indietro e l’addetto allo sportello le avrebbe restituito, secondo il significato del codice, oltre alla ricevuta, anche il danaro. Lei, ovviamente, sostiene il contrario, o meglio è sicura di aver ricevuto, dopo aver pagato, solamente la ricevuta così come accaduto ogni volta che ha saldato tutte le altre utenze. Un legale le ha consigliato, quindi, prima di pagare e poi di rifarsi sulle Poste. A pagamento (secondo) effettuato, dopo alcuni giorni, dalla società del gas è arrivato un nuovo avviso di morosità proprio per quel pagamento. Nuova corsa all’ufficio Postale per sentirsi rispondere che, questa volta, si è trattato solo di un ritardo dovuto a problemi tecnici. Insomma, una vera odissea della coriacea nonnina; per avere la casa riscaldata, deve navigare le tempestose acque delle Poste Italiane. La donna, inoltre, ha voluto rendere pubblica questa vicenda perché anche altri possano prestare attenzione a codici sospetti sulle ricevute di avvenuto pagamento.
Er. Amedei

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