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Nuova stangata in vista per i possessori di animali domestici

Da Aidaa riceviamo e pubblichiamo:

Si starebbe preparando una nuove stangata per i possessori di animali domestici in particolare cani e gatti.

Secondo le indiscrezioni che in questi giorni stanno girando nei palazzi della politica ma anche nella rete e nei social network, all’interno del nuovo pacchetto di misure che il governo intende varare nei prossimi giorni vi sarebbe anche l’introduzione di alcuni correttivi in aumento per quanto riguarda i costi della vita dei nostri amici animali.

In particolare si parla di un incremento di uno-due punti percentuali sull’Iva per le prestazioni veterinarie, e per gli alimenti per animali, mentre l’iva potrebbe aumentare fino a tre punti per quanto riguarda gli accessori e i cosiddetti “beni di lusso” per gli animali, vale a dire cappottini e accessori griffati.

Si parla anche del ripristino di una tassa comunale (o regionale) sul possesso dei cani che servirebbe a coprire le spese per le sterilizzazioni, visto che i fondi destinati dal governo alle regioni (circa 2 milioni di euro l’anno) potrebbero subire dei tagli cospicui per il prossimo triennio.

Per questo motivo AIDAA ha inviato una lettera al ministro della salute prof. Renato Balduzzi chiedendo a breve un incontro con lui o con il sottosegretario che si occuperà del benessere degli animali (la cui nomina è attesa per la giornata di venerdì) in modo da poter sottoporre una serie di proposte che vanno in direzione diametralmente opposta rispetto alle voci che circolano insistentemente in questi giorni.

Tra le proposte che l’associazione animalista intende proporre vi è la introduzione del fondo europeo per le sterilizzazioni, e l’introduzione dei farmaci veterinari generici che farebbero risparmiare oltre il 60% sul prezzo oggi pagato per i farmaci veterinari ed infine una stretta su coloro che maltrattano i cani e che li tengono in maniera inadeguata, con un inasprimento delle pene e delle sanzioni che se applicate ai massimali permetterebbe allo stato di incamerare oltre 40 milioni di euro l’anno (comprese le multe per chi non pulisce le deiezioni) e che da soli coprirebbero tutti i costi per la gestione delle politiche del benessere degli animali per almeno 3 anni, oltre ovviamente una riduzione dei costi delle consulenze e di iniziative che non hanno diretta attinenza con la gestione degli animali e che potrebbero essere tagliate facendo risparmiare allo stato almeno mezzo milione di euro l’anno.

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