Provincia di Campobasso: operazione dei Carabinieri contro i furti
9 Novembre 2011I Carabinieri della Stazione di Riccia stavano da tempo indagando su di una serie di furti avvenuti in abitazioni rurali ed aziende del luogo ed avevano fondati elementi per sospettare l’esistenza di una vera e propria “banda†composta da elementi locali ed anche bassomolisani. In particolare l’attenzione degli inquirenti si era focalizzata su alcuni episodi:
– il furto avvenuto nel dicembre 2010 presso l’abitazione di un medico sita in contrada Celaro, agro del comune di Riccia;
– il furto di 50 litri di gasolio avvenuto nell’ottobre 2010 in Ripalimosani ai danni di una ditta;
– il furto di un trattore agricolo avvenuto nel gennaio 2011 ai danni di un’azienda agricola sita in contrada “Difesa dei Boviâ€, agro del comune di Guardialfiera.
– il furto di 100 litri di gasolio avvenuto nel febbraio 2011 in Monacilioni ai danni di un 59enne del luogo .
Gli elementi raccolti dagli inquirenti hanno permesso di denunciare in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Campobasso tre persone ritenute, in concorso tra loro, responsabili dei furti sopraindicati: si tratta di un 29enne di Jelsi, un 30enne di Ferrazzano e un 44enne di San Martino in Pensilis. La citata autorità giudiziaria ha poi emesso i conseguenti decreti di perquisizione a carico dei tre indagati più un quarto, un altro 29enne residente a Campodipietra; le perquisizioni effettuate presso le rispettive abitazioni, effettuate dall’arma di Riccia in collaborazione con i colleghi di Larino, Jelsi, Toro e Mirabello Sannitico hanno permesso di rinvenire e sequestrare la seguente refurtiva, per un valore di oltre 15.000 euro:
– una motozappa marca Honda ed una moto agricola marca Leomar;
– un trapano Bosch ed un martello pneumatico Hitachi;
– una pinza caricatrice oleo-pneumatica,
nonché, presso l’abitazione di uno degli indagati, n.9 cartucce cal. 12 e n. 22 cartucce calibro 22, sequestrate perché illegalmente detenute.
Ora i predetti dovranno rispondere anche di ricettazione e, nell’ultimo caso, anche di detenzione abusiva di munizionamento.