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Ritrovate in un terreno dalla Polizia di Stato mitragliatrici e pistole

Dopo 14 anni si è finalmente chiuso un capitolo aperto nel dicembre 1997 con la drammatica rapina alla Banca Commerciale di via Licinio Refice in cui furono sottratte alle Forze di Polizia alcune armi in dotazione.

L’attività d’indagine aveva già dato eccellenti risultati quando poco più di una anno dopo i responsabili di quella rapina furono assicurati alla giustizia con l’accusa di aver costituito un’associazione a delinquere finalizzata alla consumazione di rapine in istituti di credito sparsi su tutto il territorio nazionale.

Tuttavia le indagini non potevano considerarsi concluse fin quando non fossero state trovate le armi asportate in quella drammatica giornata.

Così è avvenuto sabato scorso quando, grazie ad alcune indagini che la Squadra Mobile sta svolgendo nell’ambiente dei rapinatori, è stato possibile capire che, in una zona precisa di Bosco Faito nel comune di Ceccano, erano sepolte delle armi probabilmente riconducibili a quelle della famosa rapina.

Sono state necessarie diverse ore di ricerche con scavi nel terreno, guidati dall’utilizzo del metaldetector e cani antiesplosivo, per scoprire un involucro contenente una pistola mitragliatrice, tre pistole semiautomatiche e diversi caricatori contenenti alcuni proiettili, del tipo in dotazione alle Forze dell’Ordine.

Le immediate verifiche tecniche hanno consentito di accertare che si tratta proprio dell’armamento all’epoca sottratto, mettendo così la parola fine all’intera vicenda.

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