Sito tedesco che si occupa di “labirinti” a livello mondiale ha dedicato un link all’affresco con il “Cristo nel labirinto” di Alatri

17 Novembre 2011 1 Di redazione

Ormai l’affresco con il “Cristo nel labirinto” di Alatri è davvero internazionalmente noto. Grazie all’inesausta opera di ricerca e divulgazione che da anni lo scrittore Giancarlo Pavat, triestino di nascita ma ciociaro d’adozione, sta portando avanti, sono davvero numerosi gli appassionati, studiosi, docenti universitari che da diverse nazioni si stanno interessando al manufatto alatrense. Che, ricordiamolo, iconograficamente è unico al mondo. Infatti non esistono altri esemplari di labirinti con la figura di Cristo al centro.
Dopo gli Svedesi, (alcuni professori scandinavi sono già venuti in visita alla città Ernica), gli inglesi come Jeff Saward (uno dei maggiori studiosi di labirinti al mondo, che ne ha parlato sulla sua prestigiosa rivista “Caerdroia”), la scrittrice australiana Virginia Westbury, tocca agli austriaci. Tutti ammaliati dall’incredibile fascino ed aura di mistero del “Cristo nel labirinto”.
La svolta nell’opera di valorizzazione e di studio dell’affresco, rimasto per anni nel dimenticatoio, è stata indubbiamente la clamorosa scoperta effettuata da Pavat nel 2009. Ovvero che il percorso del labirinto alatrense è identico a quello del labirinto famosissimo che decora il pavimento della navata della celeberrima cattedrale gotica di Chartres in Francia. E’ stata proprio questa scoperta la chiave che ha permesso di iniziare a far conoscere l’opera d’arte, celata in un cunicolo del chiostro di San Francesco, aldifuori dei confini della Ciociaria. Richiamando pure network nazionali; come RaiUno, o la nota trasmissione di RaiDue (che fa una media di 9 milioni di spettatori a puntata) “Voyager” di Roberto Giacobbo, oppure Siusy Blady con il programma “I popoli del mare” di Sky. All’attenzione dei media ha corrisposto (proprio grazie all’esposizione mediatica ed alle scoperte di Pavat, come ha ammesso la Soprintendente dottoressa Graziella Frezza durante il convegno sul labirinto di Alatri del 24 aprile 2010) il finanziamento da parte del Ministero dei Beni Culturali di ben 100.000 euro per i restauri dell’affresco e dell’intero apparato iconografico che decora il cunicolo. Restauri che curati dalla Soprintendenza ai Beni Artistici, Storici ed Etnoantropologici del Lazio, sono iniziati lo scorso ottobre. Particolare risonanza sugli organi di informazione svedesi ha avuto la spedizione dell’estate scorsa di ricercatori ciociari guidati dall’infaticabile Giancarlo Pavat, che si è recata in una remota regione scandinava dove a Grinstad, in una chiesetta medievale persa nelle foreste si trova un altro labirinto affrescato simile a quello di Alatri. Inoltre non si contano gli articoli su quotidiani o periodici nazionali, come la rivista mensile “Fenix. Enigmi della storia e del sacro”, diretta dal ricercatore e scrittore Adriano Forgione, oppure i siti internet che ospitano articoli, foto, disegni, studi sul “Cristo nel labirinto”. Tra questi siti web si è aggiunto nei giorni scorsi il bel sito in lingua tedesca http://www.das-labyrinth.at/labyrinth/links.htm#global, che si occupa, ovviamente, di labirinti di tutto il pianeta, sia dal punto di vista artistico, archeologico, storico, simbolico, filosofico che terapeutico, ha creato un link “Christus im labyrinth – Alatri”, dedicato appunto al misterioso affresco. Il sito è curato dalla ricercatrice viennese professoressa Ilse Seifried, che da tempo aveva scambiato informazioni sull’affresco con Giancarlo Pavat. Cliccando sul link “Christus im labyrinth – Alatri”, ci si collega a “Misterious places”, il website gemello internazionale del sito “Luoghi misteriosi”, dove si può leggere in tedesco un lungo articolo sul “Cristo nel labirinto” a cura del dott. Domenico Marrazzo. Un italiano nato nella Svizzera tedesca e residente a Como che ha redatto il testo dopo aver a lungo studiato tutto ciò che c’era in circolazione sul Cristo nel labirinto e dopo aver avuto diversi colloqui con stesso scrittore Giancarlo Pavat. Una iniziativa culturale di respiro internazionale, quella messa in campo dalla professoressa Seifried. La quale, evidentemente conscia e profondamente convinta dell’importanza del dipinto del labirinto di Alatri, ha ritenuto di dover contribuire a farlo conoscere ad un pubblico ancora più vasto. E questo dovrebbe far capire a chi di dovere, qual incredibile opportunità, anche economica e non solo per Alatri, ma per tutta la Ciociaria, è la scoperta dell’affresco con il “Cristo nel labirinto”.