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Un economista alla guida dell’Italia, chissà che tipo di “casta” sarà quella di Monti

Manca solo l’ufficializzazione e le sorti del Paese, in una crisi senza precedenti, sarà affidata ad un economista esperto come Mario Monti per un governo tecnico ma anche parlamentae dato che il presidente Napolitano si è affrettato, nei giorni scorsi a nominarlo Senatore a vita. Un riconoscimento doveroso, ma comunque tempestivo proprio per dare al nascente governo che si succederà a quello di Berlusconi, sembianze politiche e non solo tecniche. Se Monti sarà Premier, anche contro il volere di Lega e Idv (I due partiti sembrano essere pronti a diventare compagni sui banchi dell’opposizione) si sta lavorando per la quadratura del cerchio nella distribuzione dei ministeri affinché la squadra di Governo sia più ampiamente rappresentata possibile; tutto questo con la speranza di uscire dalla crisi e condurre la nave Italia in acque tranquille a nuove elezioni in maniera tale che un governo eletto dagli italiani possa tornare a fare sfacelli. Appare, infatti, opinione sempre più condivisa, che il problema della politica italiana non sia tanto il colore politico o la diversità di ideologia da uno schieramento all’atro, quanto la distanza tra il “Palazzo” e la gente. Privilegi su privilegi che fanno si che i rappresentanti del Popolo vivano in condizioni così comode da rendere sbagliata la stessa parola “rappresentante”. A molti, infatti, in tal senso, sono piaciute le intenzioni di austerità, soprattutto per la casta, indicate da Monti. Chissà se da questa crisi ne possa uscire una categoria di politici migliore.
Ermanno Amedei

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