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Usura ad Atessa, sequestrati soldi e automobili

Ventimila euro depositati su un conto corrente postale e quattro autovetture (Toyota Yaris, Mercedes 220, Fiat Punto e Fiat Brava) sono stati sequestrati questa mattina dai carabinieri di Atessa su ordine del gip del tribunale di Lancino che ha accolto la richiesta avanzata dalla Procura. I beni, secondo le indagini svolte sotto il coordinamento del procuratore Capo Francesco Menditto, sono stati accumulati grazie all’attività illecita e dell’estorsione da Vincenzo Bevilacqua 34 anni di San Vito Chietino. L’uomo, insieme a Nicola D’Alba 26enne dia Atessa, è stato arrestato in esecuzione di misura cautelare il 17 ottobre, provvedimento che è ancora oggi in vigore. I due finirono nei guai perché i carabinieri raccolsero alcune denunce presentate da commercianti e operai secondo le quali i due prestavano soldi, prendevano interessi illeciti e, quando i pagamenti ritardavano, arrivavano le minacce o pretendevano beni come automobili.
Il sequestro, oggi eseguito dai Carabinieri, è stato disposto sulla base di norme che consentono di perseguire il contrasto di gravi delitti attraverso la sottrazione agli indagati/imputati di patrimoni illecitamente accumulati che, in caso di condanna, sono confiscati e devoluti allo Stato.
Indipendentemente dal provvedimento oggi eseguito, che seguirà l’ordinario sviluppo procedimentale, va sottolineato che la sottrazione dei patrimoni illecitamente accumulati attraverso il delitto consente di perseguire efficacemente delitti, come l’usura, posti in essere proprio al fine di perseguire un indebito arricchimento nei confronti di persone costrette a versare illegalmente interessi esorbitanti e, spesso, a privarsi di qualunque bene.

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