Uniformi e oggetti destinati alle forze dell’ordine venduti su internet, 128 denunciati da Finanza di Sora
30 Novembre 2011La Tenenza della Guardia di Finanza di Sora ha concluso una complessa operazione di servizio denominata “Uniform and Badgesâ€, finalizzata al contrasto del fenomeno criminale dell’usurpazione di titoli: vale a dire di quella condotta attraverso la quale una persona in maniera indebita si spaccia per appartenente alle forze di polizia o alle forze armate, il più delle volte per commettere altri reati, o semplicemente per avere garantita un’impunità nella circolazione stradale esibendo “palette segnaletiche†senza averne titolo.
Le Fiamme Gialle sorane partendo da specifici episodi avvenuti nella provincia di Frosinone, concernenti il possesso di uniformi, distintivi, placche, palette ed altri segni di appartenenza alla forza pubblica, hanno attivato indagini finalizzate alla ricostruzione della filiera che consentiva il reperimento di detto materiale.
Le indagini eseguite hanno portato gli investigatori a battere la pista informatica: sono state tracciate, su un noto sito di aste online, numerose compravendite di oggetti la cui vendita è vietata senza la preventiva identificazione e registrazione dell’acquirente su un apposito registro di pubblica sicurezza.
Le uniformi, i distintivi e gli equipaggiamenti di polizia e militari, infatti, sono riservati agli appartenenti alle Forze Armate e di Polizia, oppure ai collezionisti dotati di specifica licenza.
L’indagine informatica, condotta dalla Tenenza di Sora con il supporto tecnico-investigativo del Nucleo Speciale Frodi Telematiche della Guardia di Finanza ed in stretta collaborazione con il Fraud Investigation Team di Ebay Europe, ha consentito di identificare 128 persone, residenti su tutto il territorio nazionale, che hanno commesso violazioni punite dal Codice Penale e dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza per aver venduto senza licenza, oppure per aver acquistato senza averne titolo, gli oggetti sopra indicati.
Tutti le persone identificate sono state deferite alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino.