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Cassino, troppo lavoro “sommerso” nel commercio

Dall’A.S.La COBAS riceviamo e pubblichiamo:

Nel Cassinate non è piu’ il settore dell’edilizia ad avere il primato del lavoro sommerso.

Infatti, nell’ultimo trimestre, da uno studio dell’ufficio vertenze dell’A.S.La COBAS , il 75% dei lavoratori e delle Lavoratrici che si rivolgono ai nostri uffici di Cassino, dichiarano di aver aver avuto un rapporto di lavoro irregolare nel settore del commercio e del terziario.

I dati portano alla nostra attenzione un esercito di giovani , tra i 20 e i 35 anni, con prestazioni professionali, altamente specializzate e frutto di anni di studi e sacrifici, mascherate da pseudo periodi di prova e di praticantato, dove vengono sotto pagati o non retribuiti per nulla, questo anche quando il periodo di prova previsto dalla legge è finito.
Fino a pochi anni fa, dopo il periodo di prova, c’era «il tempo determinato», oggi nella maggior parte dei casi c’è un altro periodo di prova.

Fino a ieri si pagava sui settecento/ottocento euro un contratto a termine a tempo pieno, oggi siamo arrivati a cinquecento.

Un’economia che voglia dirsi moderna e in grado di fronteggiare la crisi non può ancora basarsi su “mezzucci” utilizzati per risparmiare sul costo del lavoro .

Sono condizioni inaccettabili che non creeranno mai uno sviluppo solido che porti l’economia ad uscire dalla morsa e dalla stretta di una crisi generata non dal basso ma che inevitabilmente sta colpendo come sempre i così detti ceti che ora meno che mai possono definirsi medi.

L’A.S.La COBAS invita i lavoratori e le Lavoratrici del Cassinate a denunciare all’Ispettorato del Lavoro di Frosinone , anche attraverso il sindacato, questa forma di “schiavitu’” moderna e ad aver fiducia nella giustizia.

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