Nuvole nere si addensano sul Tribunale di Lanciano che sembra non avere speranze di sopravvivenza alla politica dei tagli e del risparmio. Un risparmio, però, che sembra difficile da comprendere e soprattutto, è difficile capire cosa ne sarà dell’amministrazione giudiziaria nel frentano dopo la chiusura del palazzo di giustizia accorpato, nella migliore delle ipotesi, al tribunale di Vasto. La città , quindi, perde un pezzo la cui importanza è seconda solo all’ospedale. Come si è arrivati a scegliere di chiudere il palazzo di giustizia che ha competenze su un vasto territorio, e che da’ risultati brillanti in termini di tempi (processi civili in tre anni, quelli penali in due) e di efficienza (4mila cause civili e duemila penali) è una domanda che trova la risposta in una incapacità da parte della politica locale, di saper difendere quelle che sono le ricchezze del territorio. Cosa, che evidentemente, non è accaduta altrove.
Ieri mattina, nel teatro Fenaroli, nel corso di un incontro promosso dal sindaco Mario Pupillo, è nato un comitato ristretto formato da dieci componenti che avranno il compito di coordinare le iniziative per sventare la chiusura del Tribunale.
Quando la crisi ha iniziato a minare le fondamenta del palazzo di giustizia di via Fiume, lo spauracchio più grosso sembrava essere l’accorpamento con il tribunale di Vasto. Oggi, quello spauracchio è diventata quasi una speranza dato che l’ipotesi più probabile è che entrambi i tribunali a sud di Chieti possano chiudere in nome di un risparmio difficile da comprendere ai tanti che ieri mattina hanno affollato il Fenaroli. Sul palco, al fianco del sindaco Mario Pupillo c’erano l’avvocato Sandro Sala, presidente dell’ordine degli avvocati e Ciro Riviezzo, presidente del tribunale frentano; ad ascoltarli e ad intervenire dalla platea, c’erano avvocati, dipendenti del palazzo di giustizia, sindacalisti e cittadini.
Del neonato comitato, fanno parte, oltre allo stesso sindaco, al presidente del tribunale, al presidente dell’ordine degli avvocati, anche il capo della procura Francesco Menditto e rappresentanti dei dipendenti del tribunale, della Confcommercio, della Confesercenti. Un tavolo tecnico, quindi, che dovrà opporsi alla chiusura del tribunale senza trincerarsi dietro ad uno sterile “noâ€, ma formulando proposte e tra queste, quella dell’accorpamento tra i tribunali di Vasto e Lanciano. L’accorpamento al tribunale di Chieti – è stato ribadito – sembra un’ipotesi assurda dato che l’attuale struttura riesce con difficoltà ad ospitare se stesso: figuriamoci Lancino e Vasto. Ma i tempi stringono e le possibilità che Lanciano resti sede di tribunale si affievoliscono nonostante i numeri di rara efficienza dimostrati fino ad oggi.