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Lotterie istantanee i cosiddetti “gratta e vinci” e “superenalotto”: dal 2012 una tassa al 6% delle vincite superiori a 500 euro

Da Giovanni D’Agata riceviamo e pubblichiamo:

Anche se per principio Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, ha sempre puntualizzato la contrarietà verso il gioco d’azzardo di Stato e l’incentivazione di lotterie, “Gratta & Vinci”, e di qualunque misura che inviti il cittadino all’indebitamento, specie dietro al falso mito della “Fortuna”, la notizia che riportiamo ha dell’incredibile se si pensa che era quasi passata inosservata ai più e costituisce un’ulteriore prova che si voglia sempre far pagare i soliti noti, in questo caso qualche “fortunato” consumatore.

Ci riferiamo in particolare al nuovo balzello introdotto dalla Manovra bis della scorsa estate dell’ultimo governo Berlusconi che entrerà in vigore a partire dal 1 gennaio 2012: secondo quanto contenuto in un articolo della suddetta manovra, lo Stato tratterrà il 6% delle vincite superiori ai 500 euro di Superenalotto, lotterie istantanee tipo i Gratta e Vinci e per le videolotteries. È da ricordare che la stessa percentuale è già prevista per il gioco del Lotto e il 10&Lotto.

La nuova tassa, come puntualizzato dall’agenzia specializzata Agicos, era stata già annunciata con un decreto dai Monopoli di Stato, in attuazione della manovra bis del 2011.

Per superenalotto e Gratta e Vinci, la misura entrerà in vigore dal primo gennaio, mentre per le videolotteries i concessionari dovranno adeguare i sistemi di gioco entro il 20 gennaio.

Il precedente governo ha previsto così d’incassare a danno dei consumatori circa un milardo di euro l’anno a partire dal prossimo con questa vera e propria tassa al 6% delle vincite superiori a 500 euro anche se ha dato facoltà ai Monopoli di “variare l’assegnazione della percentuale della posta di gioco a montepremi ovvero a vincite in denaro, la misura del prelievo erariale unico, nonché la percentuale del compenso per le attività di gestione ovvero per quella dei punti vendita”. Si pensi che se il prelievo fosse stato applicato ai 178 milioni al Superenalotto nell’ottobre del 2010, la più alta vincita della storia in Italia, l’importo che sarebbe finito nelle casse dell’Erario sarebbe stato pari a 10,6 milioni di euro.

Chiaramente il balzello del 6% si applicherà anche alle recenti lotterie vitalizie. Per esempio, “Win for Life” che attualmente attribuisce ai fortunati della prima categoria di vincite un premio da 6 mila euro al mese per 20 anni, con l’introduzione della misura scenderà a 5.640 euro (-360 euro). Per ‘Gold’, saranno invece trattenuti 600 euro. Analogo discorso per i vitalizi assegnati con i gratta e vinci: 360 euro in meno al mese con “Turista per Sempre” (e meno 12 mila euro per il bonus da 200 mila euro), e meno 600 euro al mese con “Vivere alla Grande” (e meno 30 mila euro per il bonus da 500 mila euro). Sul jackpot massimo delle Videolotteries, di 500 mila euro, il prelievo sulla vincita arriverà fino a 30 mila euro.

Se da una parte viene introdotto una sorta di inganno da parte dello Stato che a fronte di una vincita dichiarata, in realtà verserà il 6 % in meno ai vincitori, resta una magra consolazione per i “giocatori”: la tassa non inciderà su Lotteria Italia, scommesse, poker e casinò online, bingo e slot machines, assodato che la vincita massima di 100 euro, è ben al di sotto della soglia su cui si applicherà la nuova tassazione.

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