Coldiretti ed Acea sigleranno a breve un protocollo d’intesa per delineare le modalità operative ed i punti salienti dell’accordo per far sì che nel Lazio le energie alternative possano rappresentare per gli imprenditori agricoli una effettiva modalità di integrazione del reddito senza però in nessun caso andare a utilizzare i campi produttivi della nostra regione che non perderanno la propria produttività . Questo l’esito dell’incontro che si è svolto questa mattina a Roma, presso la cornice del mercato di Campagna Amica in via S.Teodoro al Circo Massimo che ha messo a confronto proprio Coldiretti ed Acea trovando appoggio, condivisione ed aperture concrete ed immediate da parte del presidente di Confindustria Frosinone Marcello Pigliacelli pronto a sottoscrivere l’accordo. Il presidente Cremonesi da una parte ed il direttore della sede regionale di Coldiretti Lazio Aldo Mattia dall’altra hanno praticamente sancito questo percorso che però non si vuole solo di proclami o buoni propositi ma di immediate risposte con esempi tangibili con i quali avviare in modo virtuoso e serio ma soprattutto concreto delle buone pratiche da replicare nei territori laziali. Oggi nella nostra regione insistono 17.530 impianti (324.238 in tutto in Italia) con una potenza complessiva di 853.100 kW a fronte dei 12.629.938 Kw in tutto il Paese. CO2 non prodotta annualmente nel Lazio è pari a kg. 942.675.000 con una produzione elettrica annuale di.109.030.000 kw/h1. A seguire i lavori anche la folta e qualificata rappresentanza della Coldiretti di Frosinone con a capo il direttore Paolo De Cesare che ha ribadito la necessità di analizzare attentamente gli scenari possibili in relazione all’integrazione del reddito in agricoltura offerte dalle opportunità del fotovoltaico. Confindustria Frosinone tramite il presidente Marcello Pigliacelli che ha seguito con interesse i lavori ha garantito la propria collaborazione e sinergia e si è detto disponibile a siglare l’intesa con Coldiretti ed Acea tornando a sottolineare l’importanza dell’agricoltura quale fattore trainante dell’economia e anche l’urgenza di riportare alla ribalta le problematiche legate all’inquinamento che anche mediante le energie rinnovabili si possono contrastare, combattere e sconfiggere in un territorio come quello ciociaro e romano che ha già pagato un caro prezzo in termini di interdizione dei terreni.