17 i morti, una decina di dispersi, ma adesso, la Costa Concordia preoccupa dal punto di vista ambientale. E’ enorme il quantitativo di materiale inquinante che rischia di disperdersi nelle acque del Giglio. Sulla nave ci sono 4.800 chili di detergenti (di cui 4.000 chili di detergenti ecolab ossia quasi interamente biodegradabili), quasi 4.400 litri di olii alimentari, circa 2.300 batterie per fotocamere e 90 unità di sviluppo fotografico. Le procedure della parte di “piano rifiuti†inerente i materiali tuttora a bordo della nave devono essere ulteriormente definite e saranno oggetto di una riunione congiunta convocata per mercoledì 1° febbraio dal Commissario delegato, Franco Gabrielli, con il Comitato Tecnico-Scientifico, il Comitato Consultivo e i due Soggetti attuatori fino a oggi individuati. Questa mattina, nella riunione del Comitato Tecnico-Scientifico, i referenti della società armatrice hanno presentato il piano per lo smaltimento dei materiali che si trovavano a bordo della nave; tale piano, per la parte riguardante il materiale galleggiante ed ingombrante proveniente dalla nave (arredi, suppellettili ecc), sarà operativo già a partire da domani: è in viaggio da Livorno il pontone Marzotto (i tecnici, nel frattempo, stanno valutando la sua idoneità a questo tipo di trasporto) che provvederà al recupero del materiale e al suo trasferimento a Talamone, luogo individuato dalla società armatrice come porto di sbarco.