di Palma L.
Dopo ondate riluttanti di notizie sconcertanti, preoccupanti, allarmanti, ho bisogno di una buona storia che mi restituisca un pò di ossigeno. Per fortuna se ne trovano ancora. E l’unico commento che chiedo di concedermi su questa dannata storia della Concordia, e dei morti, e dei vivi teste di cazzo, è che se Athos fosse stato il Comandante di quella nave, forse in molti si sarebbero salvati.
Athos era un cane nato e vissuto su un traghetto, il “Jolly Amarantoâ€, a bordo del quale da cinque anni aveva girato mezzo mondo senza mai mai scendere a terra. Nel dicembre del 2010 succede, però, che l’imbarcazione resiste a tre giorni di tempesta e quella notte, alle 3, un rimorchiatore riesce finalmente a mettere in salvo tutto l’equipaggio, Athos compreso e, come prevede la legge del mare, alle 5.25 anche il Comandante ed il primo ufficiale di coperta abbandonano la nave, che lentamente si era già inclinata sul fianco in prossimità del porto di Alessandria d’Egitto.
Ma Athos non ce la fa; non ce la fa a vedere affondare la sua casa, la sua vita, i suoi ricordi in quella dannata tempesta e, cogliendo tutti di sorpresa, si lancia dal rimorchiatore e nuota in direzione del relitto semisommerso. E annega tra le onde generate dalle eliche del rimorchiatore. Un marinaio si tuffa, disperato, tenta di salvarlo e a sua volta necessita di soccorso perchè rischia di annegare anche lui, che però per fortuna viene tratto in salvo. Ma per Athos, purtroppo, non c’è nulla da fare.
E’ questa la storia di Athos..