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Le lavoratrici addette alle mense scolastiche chiedono gli stipendi arretrati…l’azienda risponde con lettere disciplinari

DallՉ۪A.S.La COBAS riceviamo e pubblichiamo:
Oltre al danno la beffa, si potrebbe dire nel caso della vicenda delle addette alle mense scolastiche di Piedimonte.  Le Lavoratrici dipendenti della Cooperativa SC.AT del consorzio Valcomino, addette alle mense delle scuole materne ed elementari del comune di Piedimonte San Germano, infatti, anziché ricevere gli stipendi pregressi ,si sono viste recapitare dall’azienda delle lettere di contestazioni disciplinari ,solo per aver reso pubblico che da 2 mesi sono senza stipendi. Infatti esse vantano nei confronti della SC.A.T. la retribuzione di novembre 2011, dicembre 2011 e la 13esima mensilità 2011. A seguito dei mancati pagamenti , le dipendenti  avevano “minacciato” di scioperare e fermare il servizio se non vi fossero stati riscontri alle loro rivendicazioni.  Tutto questo è assurdo! Per fortuna viviamo ancora in un paese dove vige la democrazia e i cittadini sono liberi di esprimere le proprie idee e esternare il proprio dissenso. È quanto scrivono i rappresentanti sindacali dell’A.S. La COBAS, in una nota. Nel frattempo, l’ufficio vertenze dell’A.S.La COBAS di Cassino, ha richiesto un incontro con l’azienda, ai sensi dell’art. 7 della legge 300/70, per respingere gli addebiti “illegittimi” mossi nei confronti delle Lavoratrici e avere un confronto con la società per risolvere la questione bonariamente. Già la scorsa settimana l’A.S.La COBAS aveva indirizzato una richiesta di incontro alla SC.AT e al Sindaco di Piedimonte S.G. al fine di individuare, congiuntamente, soluzioni possibili e immediate alla insorgente controversia. Tuttavia alla data odierna non abbiamo ricevuto riscontro da nessuna delle parti chiamate in causa. Abbiamo appreso, nei giorni scorsi, solo attraverso la stampa, che il Sindaco di Piedimonte si sarebbe attivato per intercedere nei confronti  della società , affinché venissero pagati gli stipendi arretrati. Ad oggi Le lavoratrici  non hanno ricevuto nemmeno in parte ciò che gli spetta per legge. Se entro il 20 di gennaio non ci saranno riscontri positivi della vicenda, l’A.S.La COBAS proclamerà lo sciopero con  l’inevitabile sospensione dei servizi.

 

 

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