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Morte sospetta a Paglieta, la procura chiede una nuova autopsia e fa riesumare il cadavere

E’ ancora mistero fitto sulla morte di Amalia Natarella, la donna 58enne di Paglieta che che il 23 dicembre è morta in ospedale a Lanciano dopo esservi arrivata ferita in più parti al volto e al costato. Il marito, Antonio Di Florio, ha raccontato che la donna si era ferita cadendo in casa. Una versione a cui la procura di Lanciano non ha creduto e ha chiesto una prima autopsia svolta lo stesso 23 dicembre e, dopo le indagini e il funerale che si è tenuto il giorno di Natale, ha chiesto la riesumazione della salma per una seconda autopsia nominando come consulente Giorgio Bolino, medico legale dell’Università La Sapienza di Roma. Ieri mattina alle 8 circa, la salma di Amalia è stata riesumata dal cimitero di Paglieta. Alle 10 è arrivata nell’obitorio di Lanciano con al seguito il marito Antonio Di Florio, attualmente unico indagato per omicidio volontario. Un accertamento tecnico irripetibile, quello di ieri, che è durato circa 5 ore i cui esiti, utilizzabili in un eventuale processo esattamente come fosse un incidente probatorio, arriveranno in procura a non prima di 60 giorni. “Quando si indaga per una morte sospetta – ha dichiarato il capo della procura di Lanciano Francesco Menditto – bisogna fare tutto quanto necessario per non lasciare nessuna ombra sulla vicenda”. Gli esami svolti ieri sulla salma della 58enne si possono effettuare entro un certo periodo dal decesso. Ma una seconda indagine medico scientifica in poco più di dieci giorni sembra qualcosa di più di un eccesso di zelo. La polizia scientifica, dopo il primo esame autoptico del 23 dicembre, è tornata più volte nel casolare della contrada Pranciarella di Paglieta dove la donna, secondo la ricostruzione fatta dal marito, sarebbe caduta ferendosi al volto e al costato mentre lui lavorava in giardino. Certamente qualcosa, nella ricostruzione dell’indagato non convince gli inquirenti e l’apertura del fascicolo, prima; la riesumazione della salma per una seconda perizia medico scientifica, poi, fanno intendere che la magistratura inquirente ha le idee chiare su come è morta Amalia Natarella.

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