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Zoomafia: Scommesse e combattimenti cani, giro da 70mln l’anno

Da AIDAA, riceviamo e pubblichiamo.

Tra le attività criminali ed illegali gestite dalla Mafia (in ogni sua componente territoriale) quello delle scommesse legato ai combattimenti clandestini dei cani è sicuramente tra quelle maggiormente redditizie con un giro di affari illegali che supera abbondantemente i 70 milioni di euro l’anno con ricavi netti pressoché totali per i clan mafiosi e camorristici che gestiscono queste attività.

Ad oggi non è facile fare una mappatura del fenomeno dei combattimenti clandestini che sappiamo essere diffusi sia a nord (Milano- Brescia e anche nel Lodigiano) sia al sud e prevalentemente in campanile Puglia ma anche Calabria, Sicilia e Lazio hanno una fiorente organizzazione gestita direttamente dalla malavita organizzata locale, ma anche (fenomeno prevalentemente diffuso al nord) dalle bande di criminali slave e rumene.

Questo tipo di reato presuppone un organizzazione ben strutturata, sia a livello logistico (scelta e controllo dei posti dove avvengono i combattimenti), sia a livello gestionale con il tam tam verso gli scommettitori contattati di volta in volta attraverso telefonini (sms) ma anche attraverso la rete.

Ogni anno si calcola che siano oltre 3.000 i cani di grossa taglia (prevalentemente molossi, ma anche cani pastori di grossa taglia) utilizzati per i combattimenti spesso all’ultimo sangue.

Dalle segnalazioni fin qui ricevute da AIDAA e inserite nell’esposto inviato in questi giorni alle procure di Roma, Napoli, Catanzaro, Bari, Palermo e l’Aquila, i combattimenti sono diffusi prevalentemente nelle provincie di Taranto, Lecce, Foggia, Napoli, Caserta, Salerno, Palermo, Catania, Messina, Catanzaro, Rieti e Frosinone oltre al triangolo lombardo Milano-Brescia-Lodi e spesso gli organizzatori di questi combattimenti (e delle scommesse ad essi legati) dispongono di vere e proprie riserve di cani tenuti a disposizione in canili privati ma anche in canili pubblici gestiti da persone legate alla mafia.

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