I dati del primo semestre 2011 relativi alle attività della procura di Lanciano mostrano come nel territorio Frentano vi sia una recrudescenza di attività criminose il cui numero raddoppia rispetto a quello dell’anno precedente. Oltre all’allarme lanciato ieri dal procuratore capo Francesco Menditto, a proposito dell’incremento delle attività di spaccio e di usura, in città e sul territorio frentano, i dati parlano chiaro e ad aumentare sono anche altre tipologie di reti sui quali la stessa procura si trova a operare nonostante un organico sottodimensionato del 27 per centro rispetto al previsto. Anche la polizia giudiziaria è in affanno a causa dei numeri risicati in quanto l’ufficio è composto da 3 carabinieri, due poliziotti e un solo finanziere; quest’ultimo, da solo, è insufficiente per fronteggiare le indagini in materia finanziaria, fiscale e fallimentare che pure costituiscono una parte rilevante dei reati commessi nel circondario.
Nonostante ciò, però, si sono dimezzate, rispetto all’anno precedente, le indagini durate oltre i due anni e la durata media dei procedimenti investigativi è scesa dai 310 giorni del 2010 ai 247 giorni del 2011. Aumentano gli omicidi colposi, 10 nei primi sei mesi del 2011 (7 incidenti stradali), 9 nel corso dell’intero anno precedente (8 incidenti stradali). In aumento anche il fenomeno dello stalking 5 nello stesso periodo dello scorso anno, uno solo nell’anno precedente; così come i reati informatici, 8 da gennaio a giugno 2011, appena 2 in tutto il 2010. Rapine, furti ed estorsioni sono in leggero aumento. Difficile, quindi, non ipotizzare che la crisi spinge sull’acceleratore dell’illegalità . Imprenditori, ma anche famiglie in difficoltà , sono terreno fertile per gli usurai, mentre i giovani senza lavoro finiscono per cedere alla tentazione della strada del guadagno facile della droga rischiando di diventare vere e proprie costole di organizzazioni criminali; quella criminalità che fa sentire sempre più la pressione dalla Puglia e dalla Campania.