Le divise di Juve, Milan e Inter contraffate, da Frosinone duro colpo alla fabbrica del falso
1 Febbraio 2012Oltre 5mila capi sequestrati e tre persone denunciate è il bilnacio di una importante operazione contro la contraffazione che la Guardia di Finanza ha portato a termine tra la provincia Ciociara, Roma, Viterbo e Venezia.
L’attività è iniziata a Frosinone dove, nell’ambito dei controlli a tutela dei consumatori, svolti dalle fiamme gialle, i finanzieri notavano che all’interno di un negozio di articoli sportivi, tra i prodotti ufficiali esposti per la vendita al pubblico, vi era un’alta percentuale di articoli contraffatti. I successivi approfondimenti svolti sulla merce venduta permettevano di individuare e sequestrare circa 1.000 articoli tra magliette, sciarpe e cappellini contraffatti delle più note squadre di calcio nazionali e internazionali.
Indagini eseguite mediante l’esame della documentazione acquisita nel corso del citato controllo, hanno consentito ai finanzieri di risalire ai luoghi di produzione e stoccaggio della merce.
Preso atto di tali risultanze, la Procura della Repubblica di Frosinone ha disposto l’effettuazione di perquisizioni presso magazzini e depositi ubicati a Venezia, Viterbo e Roma, ove gli uomini delle fiamme gialle sono intervenuti tempestivamente, avvalendosi della collaborazione dei reparti territorialmente competenti. Sono stati rinvenuti: macchina tessitrice in grado di riprodurre magliette, sciarpe, cappellini e felpe delle maggiori squadre di calcio internazionali e magazzini utilizzati per lo stoccaggio degli articoli contraffatti che, attraverso vari distributori, venivano immessi nei canali di vendita ufficiali.
Tra i marchi di squadre più riprodotti troviamo quelli della Juventus, Inter e Milan.
Complessivamente tale attività ha permesso di sequestrare circa 5.000 articoli tra magliette, sciarpe cappellini e gadget vari riportanti i marchi contraffatti e di denunciare all’Autorità Giudiziaria tre persone responsabili dei reati di contraffazione e alterazione di marchi o segni distintivi nazionali e detenzione, per fini di vendita, di opere dell’ingegno o prodotti industriali con marchi o segni o segni distintivi nazionali o esteri contraffatti, con danno alla pubblica fede, considerata come affidamento della collettività nei marchi e segni distintivi che individuano le opere dell’ingegno o i prodotti industriali.