«Il maltempo con neve e ghiaccio mette in ginocchio l’agricoltura in tutta la Ciociaria. Danni ingentissimi per tutti i settori. Anche se è ancora prematura una mappatura dei disagi Coldiretti Frosinone è già pronta a chiedere il riconoscimento della calamità naturale per un territorio come quello della provincia di Frosinone dove il settore agricolo, pesantemente in crisi, rischia davvero di scomparire. Alla mente torna la nevicata del 1985 che stressò in modo fortissimo il settore agricolo mandando in tilt soprattutto la produzione di olio e vino e bloccando ogni attività ». Lo comunica, in una nota, la Coldiretti di Frosinone. «Sulla base del monitoraggio effettuato su tutto il territorio provinciale – spiega il direttore della sede ciociara Paolo De Cesare – le difficoltà si registrano anche per le consegne di latte e degli altri prodotti deperibili come i fiori e gli ortaggi. Sono a rischio incolumità i tantissimi animali presenti nelle aziende in montagna e nelle zone più difficili da raggiungere a causa delle abbondanti nevicate. Una situazione difficilissima che – sottolinea il direttore della Coldiretti – rischia di dare il colpo di grazia a molte aziende con danni stimabili complessivamente in diversi milioni di euro per effetto anche del deprezzamento delle merci deperibili, dei danni da gelo provocati alle coltivazioni invernali in campo e dei maggiori costi di riscaldamento delle serre, ma anche dei problemi strutturali provocati alle coltivazioni che hanno ceduto sotto il peso della neve come proprio gli ulivi che in molte località e non solo di montagna sono ormai da sostituire. Se la situazione non tornerà presto alla normalità , gli effetti rischiano presto di trasferirsi anche ai consumatori perché le forniture e i prezzi sugli scaffali dei supermercati non sono ancora tornati alla normalità , dopo lo sciopero dei tir. I danni per le aziende agricole provocati dalla neve e dal gelo riguardano anche le coltivazioni invernali in campo aperto come insalata, cavoli, verze, cicorie, carciofi e broccoli, ma se la temperatura dovesse rimanere a lungo sotto lo zero a soffrire sarebbero tutte le piante di olivo e la vite come è accaduto con il grande freddo del 1985 i cui effetti purtroppo sono durati anni». I disagi, però, non hanno avuto conseguenze solo in agricoltura, anche i trasporti non sono stati esenti da problemi. Il 70% dei treni regionali in circolazione viaggia in orario. Il restante 30% ha registrato ritardi compresi fra 10 e 30 minuti. Questa la situazione delle ferrovie nel Lazio. Le uniche criticità , rilevano le Fs, sono a Frosinone, sulla linea FR6 Roma – Cassino. Le copiose nevicate e il ghiaccio sugli scambi hanno ritardato le partenze dei primi regionali del mattino. Sempre a Frosinone la caduta di un albero lungo i binari sta impedendo a due treni regionali di proseguire il viaggio. Le squadre dei tecnici sono già sul posto per rimuovere i rami. Difficoltà sulla linea FR3 (Roma – Cesano -Viterbo) in ingresso alla stazione di Cesano per ghiaccio sulle rotaie.
I 35 centimetri di neve caduti a Frosinone e che hanno bloccato il capoluogo ciociaro. Decine gli interventi dei vigili del fuoco per liberare le strade dagli alberi caduti sotto il peso dello spesso panno bianco. Si circola solo con catene e le scuole, ovviamente, sono rimaste chiuse. I vigili del fuoco, inoltre, sono oberati dalle chiamate di dializzati e dai tecnici sanitari che non possono raggiungere gli ospedali.