E’ alle pagine dei social network che la gente affida i propri messaggi di preoccupazione e disappunto per lo stato di grande disagio che si sta vivendo. Un tempo erano i muri a colorarsi di scritte di ogni genere, oggi quel muro virtuale si chiama Facebook ed è lì, sul suo specchio di muro che C.M. di Pontecorvo “appiccica†la sua busta paga dimostrando la sua difficoltà ad andare avanti. “Questa è la mia busta paga, e quella di alcuni colleghi è ancora peggio. Ci dobbiamo mangiare, pagare le bollette e fare del nostro meglio affinché non manchi nulla o quasi ai nostri figli. Ancora oggi non abbiamo percepito tale miseria, e non è neanche chiaro il perché di questo ritardo. Fanno il solito scaricabarile, è colpa di Tizio è colpa di Caio, tanto chi se ne frega? Chi ha la pancia piena non conosce digiuno. Unica cosa possibile da fare è armarsi di piatto e andare tutti in piazza IV Febbraio a chiedere l’elemosina, senza offesa per nessuno, ma visto che le bollette sono scadute, la tavola è unj problema apparecchiarla, e il frigo è meglio che lo vendo. Unica soluzione mentre aspettiamo la grazia è questaâ€.
Ermanno Amedei