Le condizioni meteo marine, con il vento da nord in notevole diminuzione, hanno reso possibile la ripresa dei lavori dei tecnici delle società Smit Salvage e Neri: alle prime luci dell’alba, infatti, il pontone “Meloriaâ€, cui è stato affiancato anche l’imbarcazione “Caronteâ€, è stato riportato in prossimità della parte centrale dello scafo della “Costa Concordia†permettendo la prosecuzione delle attività di svuotamento delle casse delle acque nere della nave.
Oggi, per consentire la definizione dei prossimi scenari operativi e per permettere la necessaria manutenzione della sofisticata attrezzatura robotizzata che sarà utilizzata per la ricerca delle persone ancora disperse in spazi inaccessibili al personale subacqueo, gli operatori dei Vigili del Fuoco e della Marina Militare non hanno operato a bordo della Costa Concordia. Si sono svolte, invece, l’ordinaria attività di sopralluogo e assistenza in mare della Capitaneria di Porto e della Polizia di stato, il cui personale subacqueo ha provveduto al quotidiano monitoraggio dei marker che registrano i movimenti dello scafo.
Non risultano anomalie da segnalare né nei movimenti della Costa Concordia monitorati dagli esperti del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, né nei rilevamenti ambientali assicurati da Ispra e Arpat.
Nel pomeriggio, è terminata la quarta edizione del Corso “L’impiego del volontariato di protezione civile negli interventi connessi ad eventi di inquinamento in mare con spiaggiamento di idrocarburiâ€. Il progetto, organizzato dal Dipartimento della Protezione civile, Ispra, Legambiente, in collaborazione con la Regione Toscana, la Provincia di Grosseto, la Capitaneria del Porto di Porto S. Stefano e la Direzione Marittima di Livorno, rientra nelle misure di prevenzione di un eventuale inquinamento da idrocarburi. Il corso ha visto la partecipazione dei volontari di Legambiente e di Greenpeace, accanto ad alcuni cittadini del Giglio. Oggi, in particolare, sono state approfondite le tecniche per la rimozione dei prodotti spiaggiati in base alle tipologie di costa – rocciosa, sabbiosa e ciottolosa –, è stata spiegata l’organizzazione della squadra di lavoro, oltre alle modalità di stoccaggio provvisorio e smaltimento del prodotto raccolto.