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Costa Concordia, sono 6 i piani operativi per la rimozione della nave

Nel pomeriggio di oggi il Commissario delegato, Prefetto Franco Gabrielli, ha incontrato la popolazione di Isola del Giglio nel consueto appuntamento settimanale. Il Commissario ha aggiornato i cittadini sugli esiti dell’incontro tenutosi lo scorso 6 marzo a Roma con il Presidente e Amministratore delegato di Costa Crociere, Pier Luigi Foschi, comunicando che sono 6 i piani operativi per la rimozione della nave Costa Concordia pervenuti, entro la scadenza del 3 marzo, alla società armatrice. Delle 10 società invitate a partecipare alla gara di appalto, infatti, 3 hanno rinunciato per altri impegni già presi in precedenza, e 2 si sono associate presentando un progetto in comune. I progetti, tutti di elevato standard qualitativo, sono improntati alla massima attenzione nel garantire il minor impatto ambientale possibile e salvaguardare così le attività economiche e turistiche dell’Isola del Giglio. Inoltre, Gabrielli ha specificato che tutte le società hanno precauzionalmente stimato in 10/12 mesi i tempi di lavoro.

Nella giornata di oggi le condizioni meteo marine sull’isola, con il persistere di forti venti da nord, non hanno permesso la movimentazione del pontone “Meloria”. I tecnici di Smit Salvage e Neri, servendosi di imbarcazioni di appoggio più piccole, hanno comunque operato nella parte di dritta della nave, recuperando circa 10 metri cubi di gasolio da un serbatoio di un generatore di emergenza, posto all’altezza del ponte 11.

In mattinata, i Palombari della Marina Militare si sono immersi nella parte poppiera, perlustrando la zona dello scafo che poggia sopra la roccia, anche con l’ausilio un robot telecomandato R.O.V. (Remote operator vehicle) di piccole dimensioni in grado di ispezionare aree non raggiungibili dai sub, finora inesplorate nelle operazioni di ricerca dei corpi dei dispersi.

Si sono svolte poi l’ordinaria attività di sopralluogo e assistenza in mare della Capitaneria di Porto, nonché le quotidiane immersioni dei sommozzatori della Polizia e dei Vigili del Fuoco per il monitoraggio dei marker che registrano i movimenti dello scafo.

Non risultano, infine, anomalie da segnalare né nei movimenti della Costa Concordia monitorati dagli esperti del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, né nei rilevamenti ambientali assicurati da Ispra e Arpat.

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