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Dall’Austria a Lanciano in strada a fare gli artisti con la famiglia: “Guadagno di più dei lavoratori della Sevel”

E’ un gruppo eterogeneo quello che si esibisce anche sui marciapiedi nel centro di lanciano. Un gruppo di artisti di strada che attira l’attenzione e la curiosità dei passanti. La buona musica di Hubert, o i bei giochi di colori che Astrid sa fare con i palloncini, ma anche la particolarità della coppia di portare la seguito i due figli (un terzo in arrivo) e il loro cane. 45 anni lui, 36 lei, austriaci di origine ma abruzzesi di adozione dato che sono stanziati da una decina di anni a Casoli. Di quel gruppo fanno parte Wendelin di 4 anni, Finchen di appena due e Pau Pau un meticcio che di anni ne ha 13.

“Fino a qualche anno fa – dice Hubert – mi accompagnava quando suonavo con ululati, poi, con la vecchiaia, ha smesso”. A giugno il gruppo crescerà dato che è in arrivo un altro figlio o figlia. Uno stile di vita, il loro, che non passa certamente inosservato. La gente osserva quel bel quadretto familiare caratterizzato dal biondo dei suoi componenti (Pau Pau a parte) e apprezza la buona musica di Hubert che alterna il sassofono alla chitarra mentre Astrid regala palloncini ai bambini e non risprmi nelle offerte. “Siamo arrivati in questa zona circa dieci anni fa – ci ha raccontato il capofamiglia – ci è piaciuta e abbiamo deciso di prendere casa a Casoli”. Lì hanno 2 capre, 7 cani, un porcellino d’india, 2 gatti e una gazza ladra ed è il loro quartier generale da cui partono per vere e proprie tournè nel centro Italia. “Ci spostiamo tra Abruzzo, Molise, Marche, Lazio e Puglia, ma sempre nelle piccole città perché lì la gente è migliore e apprezza di più il nostro gruppo”. Uno stile di vita che può sembrare sacrificato e folle in particolar modo per la presenza di quasi tre figli, ma la serenità e l’allegria dei tre la dice lunga su quanto possa essere sbagliato quel giudizio, come sbagliata è l’idea di chi li ritenesse dei mendicanti. Abbiamo chiesto a Hubert, se ha mai pensato di cambiar vita e cosa risponderebbe se, per assurdo, qualcuno gli offrisse un posto di lavoro in una fabbrica come la Sevel.

“Direi assolutamente no – risponde categorico l’uomo – Con quello che guadagna un operaio neoassunto non riuscirei a portare avanti la mia famiglia”. Gli chiediamo quanto guadagna. “Questo non lo dico, ma certo più di quanto guadagna un operaio della Sevel. Ma al di là dei soldi, direi no anche perché sono un musicista e compositore. A dire il vero dire no anche ad un lavoro fisso in un bar perché lì dovrei suonare la musica che mi chiedono, io qui, invece, per strada, faccio ciò che voglio e per di più, insieme alla mia famiglia”. Hubert, dopo il diploma ha tentato l’università ma nel frattempo ha scoperto la passione per la musica lasciando gli studi. Astrid, invece, ha una maturità scientifica e dopo aver conosciuto il suo compagno di vita ha imparato a fare disegni con i palloncini e lo ha seguito.

“Abbiamo capito – dichiara Astrid – che in Italia è arrivata la crisi quando a Natale, seppure guadagnavamo le stesse cifre, era diverso l’umore della gente. Nei Natali precedenti, infatti, gli italiani facevano follie e si respirava un’aria diversa. Quest’anno, invece, prevaleva la tristezza che era quasi palpabile”. E per i figli? “Vorrei – dice Hubert – che cominciassero per strada con noi. Poi devono fare il loro percorso”.

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