Il labirinto di Alatri continua ad affascinare i ricercatori europei
23 Marzo 2012Si allunga l’elenco di studiosi, ricercatori, siti ed istituti scientifici e culturali europei che si stanno interessando all’affresco con il “Cristo nel labirinto†di Alatri. Dopo gli Svedesi (recatisi lo scorso anno nella città ernica per vedere con i propri occhi l’enigmatica opera d’arte), gli inglesi (in particolare il massimo esperto mondiale di labirinti, Jeff Saward), la scrittrice australiana Virginia Westbury, ora è la volta dei tedeschi con il ricercatore ed archeologo tedesco di Wurzburg, Erwin Reißmann . Il quale ha inserito sul suo sito (in inglese ed in tedesco) www.mymaze.de, un articolo sull’affresco del “Cristo nel
labirinto” di Alatri. Ecco i link:
http://www.blog.mymaze.de/2012/03/18/christus-im-labyrinth-das-labyrinth-fresko-von-alatri/
/http://bloggermymaze.wordpress.com/2012/03/04/christus-im-labyrinth-das-labyrinth-fresko-von-alatri/
Di fatto è il secondo sito in lingua tedesca che si occupa dell’enigmatico ed affascinante affresco alatrense. Si tratta del sito http://www.das-labyrinth.at/labyrinth/links.htm#global, della ricercatrice e professoressa viennese Ilse Seifried, dove è possibile cliccare sul link “Christus im labyrinth – Alatriâ€.
Tornando ad Erwin Reißmann, il ricercatore e studioso di labirinti ha pure dichiarato che non appena sarà terminato il restauro dell’affresco di Alatri (e si è complimentato con le autorità competenti per aver stanziato i finanziamenti per i suddetti lavori) vuole organizzare un viaggio-studio ad Alatri con gli appassionati di labirinti che lui hao già accompagnato in giro per l’Europa. Ennesima dimostrazione di come l’affresco con il “Cristo nel labirinto” ( e pure gli altri tesori artistici e monumentali della città ernica e della Ciociaria) possano diventare volano per lo sviluppo economico.
Ottimo, bene. Ora tocca agli amministartori monetizzare una simile esposizione mediatica internazionale. Che cosa aspettano? Sta arrivando la bella stagione ed è possibile, anzi probabile, che possano arrivare ad Alatri ed in Ciociaria le sempre tanto attese (ma mai arrivate, nemmeno per il Giubileo del 2000) schiere di turisti stranieri. Devono essere le pubbliche amministrazioni a coordinare ed incentivare tali possibilità . E nons ervono spendere “paccate” (per usare un termine “ministeriale”) di soldi per la promozione. Da quello che leggiamo , ad esempio, questi sono siti stranieri che ci stanno facendo pubblicità gratis!!! Ma ci rendiamo conto?
Volgio lancuiar eun idea. Chi di dovere (Comuni, Provincia Pro Loco ecc) dovrebbe costituire una task force di giovani e giovanissimi, abilissimi a navigare su internet ed incaricarli di contattare tutti i sti europei che si occupano di arte, misteri, storia ecc (un pò come questi siti di appassionati di labirinti) ed informarli con e-mail , facebook ed altro, di quello che abbiamo a casa nostra. L’informazione è basilare. E tutto ciò non inciderebbe sui già magri bilanci pubblici. Ai ragazzi si dovrebbe solo garantire un doveroso e sacrosanto rimborso spese. Troppo difficile da attuare? Forse perchè non c’è spazio per il solito magna magna?
Ragioniamo un attimo. Io ho seguito tutta la vicenda del “Cristo nel labirinto”. Sonos tato rpesnete al convegno dell’aprile 2010 ad Alatri. Ed ho appreso che in realtà l’affresco venne scoperto già negli anni ’90. E che lo scrittore Giancarlo Pavat, Adriano Forgione e tutto il suo staff, ed i media come il programma “Voyager” ed altri, non ha fatto altro ( e non dovremmo mai finire di ringraziarli per averlo fatto!) che riscoprirlo e portarlo all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale e, ora, internazionale.
Che cosa vuol dire tutto ciò? Vuol dire che abbiamo perso quasi vent’anni di promozione del nostro territorio attraverso l’enigma del labirinto di Alatri.
Chi dobbiamo ringraziare per tutto ciò? La risposta viene da sola.
Voglio sperare che finalmente si possa dare una sterzata al solito andazzo.
In tempi difficili come quelli attuali, abbiamo solo da guadagnarne tutti quanti.
Alfio