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Il mistero di Nocione a Cassino, l’Ingv effettuerà esami nel sottosuolo

A Nocione, questa volta, si fa sul serio. Dopo anni di denunce cadute nel vuoto, sembra essere arrivato il momento che le istituzioni, in maniera seria e convinta, effettuino tutti quei passaggi necessari per stabilire da che cosa sono inquinate le falde acquifere della zona alla periferia di Cassino. La Guardia di Finanza di Cassino comandata dal Capitano Vincenzo Ciccarelli che conduce le indagini ha chiesto al comune di Cassino di effettuare una pulitura superficiale dell’area. Si dovranno, quindi togliere le sterpaglie dai lotti di terreno sotto esame per permettere all’istituto nazionale di Geofisica di effettuare alcune indagini superficiali propedeutiche poi, eventualmente, allo scavo. Si effettueranno degli esami del terreno per stabilire se nel sottosuolo vi sia del materiale diverso dalla terra o che, comunque, sia stato riportato nel tempo. Probabilmente si utilizzerà un georadar ma, qualunque operazione sarà svolta, ben venga per far luce sul misterioso interramento di rifiuti che hanno inquinato irrimediabilmente le acque delle falde. “Al momento la richiesta è sta solo verbale – ha dichiarato l’assessore all’ambiente di Cassino Riccardo Consales – La prossima settimana verrà ufficializzata dalla guardia di Finanza. Speriamo che sia arrivato finalmente il momento di fare luce su questa situazione e capire finalmente se le preoccupazioni degli ambientalisti sono giuste. Qual’ora fossero verificate e, una volta stabilita la natura dell’inquinamento si provvederà a reperire i fondi per la bonifica”. L’ambientalista Edoardo Grossi che si è sempre battuto per far luce sulla vicenda ha detto: “Speriamo che sia questa la volta buona. Ho proposto agli investigatori di effettuare gli scavi a mie spese e mi è stato risposto che non è possibile, anche perché se non si conosce la natura dell’inquinamento è pericoloso anche per chi manoivra mezzi meccanici in quella zona”.
Er. Amedei

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