PubblicaMente e Federazione della Sinistra mobilitazione No Tav, assemblea alla stazione di Cassino
2 Marzo 2012Si allarga la protesta NO TAV, dalla Val di Susa, si sposta lungo la Penisola e raggiunge anche la Città Martire. Ieri pomeriggio, dalle ore 18, infatti, alcuni sostenitori della protesta contro la linea Alta Velocità Torino -Lione hanno realizzato un presidio ed una assemblea pubblica davanti la stazione ferroviaria di piazza Garibaldi, per spiegare le ragioni dell’iniziativa e sensibilizzare la cittadinanza sui motivi della lotta alla realizzazione dell’opera. La manifestazione è stata organizzata dall’Associazione “PubblicaMente”. Presenti molti esponenti di Rifondazione Comunista e Federazione della Sinistra, tra cui il consigliere comunale Vincenzo Durante, il segretario di PRC, Riccardo Palma e Fausto Pellecchia, presidente del sodalizio “PubblicaMente”. Secondo i spstenitori della protesta No Tav, la costruzione della linea Alta Velocità rappresenta un enorme dispendio di denaro pubblico che potrebbe essere speso per altre opere maggiormente necessarie alla collettività . I 35 miliardi di euro necessari a realizzare l’opera faraonica rappresentato da quel tratto ferroviario, porterebbe, inoltre, una devastazione del territorio, per questo i No Tav chiedono una moratoria nella costruuzione e l’apertura di un tavolo di confronto allargato, visto che si tratta di una spesa finanziata da soldi pubblici. I rappresentanti di ‘PubblicaMente’ hanno fornito alcune cifre a corredo della loro lotta, nel documento distribuito ai cittadini durante il presidio di ieri pomeriggio. 1 km di TAV rappresenterebbero un anno di tasse universitarie di 250 mila studenti, o 55 nuovi treni pendolari, 500 metri di TAV, proseguono, sono equiparabili ad un ospedale da 1200 posti con 38 sale operatorie e 226 ambulatori. Ma non basta, i No Tav sostengono, inoltre, che un centimetro di linea Alta Velocità costerebbe 1200 euro. Questi solo alcuni delle motivazioni sostenute dal presidio di ieri pometiggio a Cassino. “Perchè mobilitarci anche a Cassino?”. Secondo PubblicaMente, perchè l’inasprimento del confronto con i No Tav della Val di Susa, l’accelerazione delle espropriazioni e la loro violenta esecuzione rappresentano una pericolosa crisi di democrazia.
Felice Pensabene
foto A. Ceccon