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Smantellata dai finanzieri organizzazione criminale dedita allo spacio di droga, 9 persone arrestate

Maxi operazione del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Frosinone (denominata convenzionalmente “LIFE ROCKING”) nei confronti di una pericolosa e ben strutturata organizzazione criminale dedita al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, 9 arresti, decine di perquisizioni e numerosi beni sequestrati. L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il quartier generale del clan era situato in una via centrale di Frosinone.
Le indagini, iniziate più di un anno fa, hanno consentito ai Finanzieri di sequestrare numerose dosi di crack nei confronti di giovani acquirenti che di volta in volta venivano segnalati alla Prefettura quali assuntori di sostanze stupefacenti.
Proprio quest’ultima circostanza, unita al grande andirivieni di “clienti” notato nel corso dei servizi di osservazione delle case dove avveniva lo spaccio, ha indotto gli investigatori a considerare che il fenomeno dello spaccio di crack in città stesse raggiungendo dimensioni assai pericolose.
Lo spaccio dello stupefacente aumentava in prossimità dei fine settimana, periodo in cui i ragazzi, molti di essi operai, intendevano ricercare lo “sballo”.
Oltre alle dosi di crack, nel corso delle operazioni sono stati sequestrati oltre 600 grammi di cocaina purissima destinata ad essere trasformata nel pericoloso crack, pervenendo all’arrestato in flagranza di due trafficanti ed uno spacciatore
Particolarmente ingegnose ed efficaci le modalità di spaccio rilevate dalle Fiamme gialle: era stato creato un sistema “a chiamata” per effetto del quale la distribuzione delle dosi avveniva previo contatto telefonico con il responsabile dello spaccio, il quale indirizzava l’acquirente in una delle abitazioni dove, attraverso una finestra, avveniva il pagamento ed il ritiro delle dosi di crack. Pertanto gli acquirenti spesso transitavano davanti alle abitazioni per verificare se le finestre interessate erano aperte, attivavano il contatto telefonico e si rifornivano azionando un campanello simile a quello utilizzato nelle “reception” degli alberghi.
Il sodalizio criminale era organizzato su base prevalentemente familiare, si avvaleva anche di ragazzi con il compito di fungere da vedette ed usavano accorgimenti per eludere eventuali interventi delle Forze dell’Ordine quale, ad esempio, tenere sempre acceso il caminetto o una stufa nelle abitazioni dello spaccio in modo da poter distruggere la sostanza stupefacente in caso di irruzione.
Inoltre gli uomini del clan non si facevano scrupolo di usare pesanti intimidazioni: in alcuni casi adoperavano anche la forza, per costringere i “clienti” a pagare il dovuto.
Gli acquirenti sono risultati tutti giovanissimi, tra i 18 e i 25 anni, provenienti da tutta la provincia di Frosinone.
Gli illeciti guadagni, frutto del traffico di droga, venivano in parte reinvestiti in ulteriori rifornimenti di cocaina ma, soprattutto, nell’acquisto di immobili e autovetture di grossa cilindrata.
Alla conclusione delle indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Frosinone: dr.ssa Rita Caracuzzo, in stretta collaborazione con la Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, i Pubblici Ministeri procedenti hanno richiesto al competente Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma misure cautelari personali e reali.
Il G.I.P. del Tribunale di Roma: dott. F. Steidl, condividendo la prospettazione accusatoria, ha emanato 9 ordinanze di custodia cautelare e disposto il sequestro di terreni ed autoveicoli, alcuni dei quali di grossa cilindrata, nei confronti dei componenti dell’organizzazione criminale.

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