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Anche la Lega Nord nella Casta del “magna magna”. Tesoriere indagato per spese folli dei Bossi

Altro che puri, i Leghisti sio mostrano per quello che sono, o che sono diventati, politici appartenenti alla “Roma Ladrona” che tanto contestano. In una parola, sembrano aver scoperto ed apprezzato le comodità e gli agi, e soprattutto le abitudini di appartenere alla “Casta”. Appropriazione indebita aggravata finanziamento illecito ai partiti e truffa aggravata ai danni dello Stato per rendiconti irregolari dei rimborsi elettorali, tra cui l’ultimo da 18 milioni di euro sono i reati contestati dalla procura di Milano al “portafogli” della Lega Nord Francesco Belsito. Soldi che il tesoriere avrebbe speso anche per gli “agi” del duro e puro Umberto Bossi e per la sua cricca (famiglia e collaboratori stretti). Cene, viaggi e case, secondo gli investigatori il senatur e la sua famiglia non badavano a spese. Un duro colpo al popolo del nord che utilizzava la lega come strumento politico per scardinare le malefatte dei politici della Capitale. Uno strumento che, secondo gli investigatori, sarebbe a sua volta corrotto. Il primo passo lo ha compiuto lo stesso Belsito dimettendosi, pare su indicazione dello stesso Bossi il quale ha urlato la sua innocenza sostenendo che in corso vi sarebbe un attacco politico alla Lega che lui, più di chiunque altro, rappresenta. L’ex Ministro dell’Inteno Maroni, invece, chiede di fare pulizia all’interno del partito.
Tesorieri dei partiti, quindi, nell’occhio del ciclone così come a quello della Margherita Luigi Lusi accusato di aver “imboscato” 22 milioni di euro. Insomma in questa Casta, non c’è nulla da salvare.
Er. Amedei

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